di Gabriele Bonafede
Se non fosse già evidente, emergono ulteriori e inquietanti particolari sulla erratica personalità e le intenzioni di Donald Trump, candidato alla presidenza degli USA per il partito repubblicano (GOP): avrebbe dichiarato di voler utilizzare le armi nucleari quale strumento di politica estera.
La circostanza, di qualche tempo fa, è stata riferita da Joe Scarborough alla popolare trasmissione TV di MSNCB “Morning Joe”. Per tre volte Trump avrebbe chiesto a un suo consigliere di allora “Perché se abbiamo le armi nucleari non possiamo usarle?”, ha riferito Scarborough.
Il suo racconto è stato smentito da una portavoce di Trump, Hope Hicks, alcune ore dopo. Ma durante la stessa trasmissione Michael Hayden (generale in pensione della US Air Force), alla domanda “Quali sono i consiglieri di Trump per la difesa?”, ha risposto “Nessuno”. Scende il gelo nello studio al solo pensiero che Trump potrebbe essere eletto ed avere a disposizione l’utilizzo di un arsenale nucleare capace di distruggere il mondo non una, ma almeno cento volte. Anche perché non si sa bene quali siano i motivi di un’assenza di consiglieri per Trump per la difesa: perché non li vuole Trump o perché nessuno è disponibile ad esserlo? La seconda ipotesi sembra emergere dal dibattito.
Hyden, con una buona dose di eufemismo, considera Trump “Erratico”, oltre che “Incoerente con se stesso”, imprevedibile e tanto altro. “Quale presidente degli Stati Uniti disorienterebbe gli alleati e faciliterebbe i nemici”, chiosa.
D’altronde, il programma di Trump è costellato di proposte sconcertanti, delle quali alcune sono incredibili e particolarmente inquietanti per la pace nel mondo e anche all’interno degli Stati Uniti. La prima è quella, famosa, o meglio famigerata, di voler alzare un muro al confine con il Messico “costringendo” il Messico stesso (un Paese di 120 milioni di abitanti) a pagare le spese di costruzione. Dove per “costringere” Trump intende un vero e proprio ultimatum, a voler credere al suo programma pubblicato su internet.
La seconda, “costringere” la Cina (come?) alla rinegoziazione “per condizioni migliori” dei trattati di commercio, anch’essa condita di minacce a go-go. La terza, una politica di apartheid nei confronti dei milioni di mussulmani e ispanici che popolano e lavorano negli Stati Uniti, per non parlare del malcelato razzismo nei riguardi dei cittadini di colore.
Va da se che Trump vuole anche la conferma dell’accesso libero all’acquisto e uso di armi personali anche d’assalto, e che nella serie di omicidi commessi dai poliziotti americani nei riguardi di cittadini inermi prende sempre le difese della polizia, anche in casi dove è evidente che la polizia americana abbia superato ogni limite.
Ma sulla questione del nucleare, aldilà delle dichiarazioni di Joe Scarborough in TV, la piattaforma politica di Trump provoca ulteriore angoscia. Infatti, ha più volte sostenuto che sarebbe bene che ogni paese nel mondo “si difendesse con le proprie armi nucleari”.
Trump immagina dunque un mondo dove chiunque può accedere ad armi personali e che qualsiasi Stato non solo possa accedere, ma anche che sia auspicabile che abbia le proprie armi nucleari. E che, una volta ottenute, le possa usare a piacimento per dirimere eventuali questioni con paesi vicini e lontani… Se non fosse per i numerosi tweet e le numerose dichiarazioni di Trump stesso si stenterebbe a credere. Ma tant’è.
Può un folle di questo genere diventare presidente degli Stati Uniti? Al momento tecnicamente sì, anche se Hillary Clinton sta decollando nei sondaggi staccandolo sempre più. E se Trump diventerà presidente degli Stati Uniti saranno guai per tutti e, purtroppo, una volta per tutte: con l’intensificazione delle guerre nel mondo, e con schieramenti di tutti contro tutti e uso di armi generalizzato e ovunque, comprese quelle nucleari.
Il personaggio, d’altronde, appare chiaramente disturbato, e non ci vuole uno psicologo navigato per accorgersene. Forse da piccolo ha giocato troppe volte a Risiko e con i soldatini, e poi non è mai cresciuto.
Non stupisce che lo stesso partito repubblicano, il GOP, si sia spaccato profondamente sulla sua candidatura. Anzi si sia letteralmente frantumato, “blown-up”, imploso, secondo vari commentatori televisivi.
E nelle ultime ore il GOP sta considerando come rimpiazzare Trump quale candidato alla presidenza. Voci e dichiarazioni sempre più insistenti, riporta l’ABC, mostrano infatti che Trump stesso potrebbe abbandonare la candidatura. E che il suo partito, comunque, si sta indirizzando verso la nomina di un sostituto quale candidato repubblicano alla Casa Bianca: sarebbe una situazione totalmente inedita.
La vignetta nel testo è di Dario Corallo, tratta dalla sua rubrica su Maredolce “La Barriera Corallina”.