di Gabriele Bonafede
Non poteva festeggiare meglio il proprio onomastico il CT della nazionale italiana Conte: con una vittoria di grande peso nel giorno di Sant’Antonio. Per giunta all’esordio dell’Europeo 2016 e contro il Belgio, la squadra che era considerata, fino a ieri, la più forte del torneo.
Dopo i primi dieci minuti con l’Italia in grande spolvero, era stato il Belgio a farsi più pericoloso. Sembrava un cliché: la squadra meno forte parte bene ma poi prende il pallino del gioco quella con più tecnica e singoli per una vittoria certa. In molti eravamo convinti che fosse così, e un paio di errori di Giaccherini facevano pensare “Se ci fosse stato Vazquez al suo posto, sarebbe stata un’altra storia”.
Invece il calcio è così, come ha detto Buffon: “Quasi sempre vincono i più forti, ma ogni tanto vincono i più bravi”. Bonucci, che già giganteggiava dall’inizio dell’incontro, al 32′ pesca il lancio-jolly su un Giaccherini attento allo sviluppo del gioco, che controlla la palla con altrettanta magia e la mette in rete.
Da allora il Belgio inizia a ad andare in confusione, e l’Italia che ha corazzate in difesa e incrociatori in avanti, rischia ma resiste nel più classico del gioco all’italiana. Si fa più volte pericolosa in contropiede e infine chiude la partita nei minuti di recupero con una magistrale girata a volo di Pellé.
Nell’Italia di Antonio Conte tutti corrono all’impazzata, forse Candreva più di chiunque: non si risparmia mai e gioca al meglio. Suo è l’assist per Pellé che porta al 2-0 definitivo e sue sono le puntate offensive più importanti durante il match.
Adesso dobbiamo ricrederci in molti. Battere così nettamente il Belgio è un biglietto da visita che mette le cose sottosopra. Si deve però continuare così, ed evitare che sia un’isolata partita di Sant’Antonio ma un crescendo verso traguardi che, oggi, appaiono possibili. Va detto, l’umiltà nel calcio paga, soprattutto se si sa assestare il colpo giusto al momento giusto. In questo Antonio Conte è maestro e non lo ha dimostrato solo ieri.
L’Italia di questo europeo assomiglia un poco a quella di Bearzot nell’82… con un poco di svogliatezza in meno nelle partite iniziali. Ciò fa ben sperare, ma siamo solo all’inizio. Vedremo alla prossima che sarà il 17 contro la Svezia di Ibrahimovic: non più nel giorno si Sant’Antonio, ma sempre con Antonio Conte a dirigere l’orchestra azzurra. E, qualcuno lo ricorderà, nel 46mo anniversario della “partita del secolo” Italia-Germania 4-3 di Mexico 70.
Foto in copertina: Antonio Conte. Di Clément Bucco-Lechat – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=45172945