di Gabriele Bonafede
Venti anni di imposizioni, razzismo, violenza, massacri, assenza di libertà, declino, rovina e guerre mostruose che distrussero l’Italia: questo fu la dittatura. Settant’anni fa il popolo italiano voltava pagina e votava. Vinse la Repubblica ma votarono tutti, potendo finalmente esprimere la propria scelta alle urne, comprese le donne per la prima volta nella storia d’Italia.
Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato il settantesimo anniversario di quel giorno storico: “Il 2 giugno 1946, con il referendum istituzionale, prima espressione di voto a suffragio universale di carattere nazionale, le italiane e gli italiani scelsero la Repubblica, eleggendo contemporaneamente l’Assemblea costituente che, l’anno successivo, avrebbe approvato la carta costituzionale, ispirazione e guida lungimirante della rinascita e, da allora, fondamento della democrazia italiana”.
“I valori di libertà, giustizia, uguaglianza fra gli uomini e rispetto dei diritti di ognuno e dei popoli sono, ancora oggi, il fondamento della coesione della nostra società ed i pilastri su cui poggia la costruzione dell’Europa. Dalla condivisione di essi nasce il contributo che il nostro Paese offre con slancio, convinzione e generosità alla convivenza pacifica tra i popoli ed allo sviluppo della comunità internazionale”.
Le generazioni di oggi sono le prime interessate a questa Festa ella Repubblica Italiana, oggi, 2 giugno 2016. Perché è a loro che le loro bisnonne e i loro bisnonni, le loro nonne e i loro nonni, hanno rivolto il loro voto settant’anni fa oggi. Facendo dell’Italia una Democrazia e una Repubblica che presto si rivelò prospera e seppe rinascere dalle ceneri nelle quali l’aveva lasciata la dittatura.
Purtroppo oggi si è perso, in parte, il senso di quella scelta, di quella rinascita, di quel grande momento storico. Lo si è perso, per fortuna solo in parte, nel rinnovato seguito raccolto da nuovi “partiti”, “leghe” e “movimenti” che fanno del razzismo e della violenza la loro propaganda politica. Partiti e movimenti che non esitano a sostenere dittatori potenti e meno potenti che seminano morte e distruzione in varie parti del mondo, oggi come decine di anni fa.
Si celano, questi finti politici ma in realtà professionisti dell’arrivismo e della menzogna, dietro pretenziose “difese” dell’Italia in quanto nazione. Come facevano i loro antesignani: i Mussolini, gli Hitler, i Goebbles e gli Himmler. L’Italia di oggi, l’Europa di oggi, rischiano di assomigliare troppo al mondo degli anni ’30 del secolo scorso. Sono di nuovo “di moda” orribili concetti dell’epoca: “sfere d’influenza”, ”ultimatum”, “guardare i propri interessi”, “armi”, “guerra”.
Ma basta vedere le immagini e le testimonianze di allora per capire.
Tante sono le testimonianze attraverso filmati, documenti, immagini. Tra le tante, un filmato che riportiamo qui, è emozionante, commovente fino a far scorrere le lacrime.
Perché si vedono le nostre nonne, i nostri nonni, le nostre madri e i nostri padri votare in libertà e per la libertà, esprimendo ognuno la propria scelta in democrazia, 70 anni fa. Grazie a loro, oggi l’Italia è comunque un Paese evoluto, democratico, prospero, libero, per quanto imperfetto.
La Democrazia e la Repubblica vanno però difese ogni giorno. Tante sono le minacce oggi, da Salvini a Trump, da Assad a Putin, nei confronti della democrazia italiana ed europea. Oggi più che mai, vanno ricordati i tanti eroi del 2 giugno 1946: tutti i cittadini italiani che andarono a votare e fecero rinascere democrazia e libertà dopo lunghi anni di orribile dittatura militare e fascista conclusi con una luttuosa e disastrosa guerra.
Che queste immagini siano allo stesso tempo di monito e ottimismo per le attuali e future generazioni di giovani, per i nostri figli, nipoti e discendenti.
Le immagini in copertina e nel testo sono tratte dal video dell’Istituto Luce qui sopra, pubblicato su youtube.