di Gabriele Bonafede
Lo spettacolo In Mio Onore di Elisa Parrinello si preannuncia quale appuntamento fondamentale per riflettere e lavorare a un futuro senza mafia, ricordando senza retorica o ipocrisia i martiri siciliani della lotta alle organizzazioni criminali. Per rendersene conto, basta vedere il trailer e anche il nuovo breve video (ambedue alla fine di questo articolo).
Sarà in scena sabato 28 maggio, alle ore 21.00 al Teatro Biondo di Palermo. Lo spettacolo, con la regia della stessa Elisa Parrinello è realizzato con gli attori della Compagnia Folleria, prodotto dal Teatro Ditirammu in collaborazione col Centro Studi Paolo Borsellino ed è un’opera recitata da ragazzi, fondamentalmente dedicata a tutte le vittime di mafia e alla loro eredità civile tramandata al popolo siciliano e non solo.
Oltre ai testi di Elisa Parrinello, i cori vocali e recitati sono scritti da Daniele Billitteri e c’è anche una parte scritta da Michela Buscemi, prima collaboratrice nella lotta alla mafia. Il percussionista sarà Giovanni Parrinello, per la prima volta in scena in questo spettacolo.
Nelle note di regia, si precisa che vuole essere un omaggio e un invito a ricordare tutti i martiri della mafia. “È una preghiera di redenzione e di libertà per la nostra Sicilia – evidenzia l’attrice e regista palermitana – una terra vittima e carnefice di se stessa, meta difficile da raggiungere intimamente se non ci sei nato e cresciuto, terra fertile per una natura che nessuno conosce veramente, una natura straordinaria, audace, pericolosa e spesso contraria allo sviluppo e all’evoluzione del suo popolo”.
“Il tema principe della rappresentazione è la ‘corrosione mafiosa’, analizzata sia dal punto di vista tradizionale sia da quello attuale. Attraverso una messa in scena onirica e metafisica, il tema è simbolicamente affrontato raccontando le battaglie immaginarie tra l’esercito degli Angeli e quello dei Demoni, utilizzando le tecniche del cunto e i movimenti coreografici ispirati al teatro dei pupi.”
“I Martiri della Mafia – continua la Parrinello – inviano sulla terra i loro ‘Messaggeri Paladini’, con l’intento di redimere gli aguzzini delle stragi di Cosa Nostra. Gli Angeli li esasperano, li tormentano e quasi seducono il cuore di ognuno di loro, fino alla resa dei conti, quando la cupa e indomabile crudeltà della mafia è messa in ginocchio dalla voce di chi è rimasto disarmato, ma colmo di un amore infinito. La voce di quel dolore trasmette un’emozione forte non solo a chi ascolta, ma soprattutto a chi continua la lotta in nome di chi non c’è più.”
Non a caso, lo spettacolo ha raccolto l’interesse del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che un paio di settimane fa ha inviato un caloroso telegramma di complimenti alla regista palermitana, rimarcando, tra le altre cose, che “La cultura, la creatività, la passione e l’intelligenza dei cittadini sconfiggeranno la mafia”.
Ben scelta la data di rappresentazione: da ventiquattro anni a questa parte, a Palermo, il periodo di tempo che intercorre tra il 23 maggio e il 19 luglio non è solo quella fase tra matura primavera ed estate incipiente che allieta l’animo e lo spirito. È, purtroppo, anche il tempo della memoria sui martiri della mafia: quell’estate del 1992 rimane impressa in tutti coloro che l’hanno vissuta. È lungo momento di lutto diffuso, ma anche di gloria civile per chi ha avuto il coraggio di morire tra maggio e luglio nella lotta contro la mafia. Sono anche due mesi di ricerca, di riflessione, di proposte per il riscatto della nostra terra, che vadano oltre la martoriata storia siciliana.
Falcone e Borsellino hanno consegnato a questa storia un percorso ben preciso: quello della diffusione della cultura della legalità. Non solo nell’evocazione artistica, che promette commozione a vedere il trailer, ma anche nell’atto pratico lo spettacolo contribuisce a percorrere questa via: il ricavato della vendita dei biglietti sarà infatti destinato alla realizzazione di un DVD da donare agli istituti scolastici di Palermo per diffondere la cultura della legalità. Soprattutto per le nuove generazioni.
In mio Onore è realizzato da bambini e ragazzi dai dodici ai vent’anni, i quali hanno impersonato e assorbito una storia che non hanno vissuto. Ed è anche, e soprattutto, una lotta tra il bene e il male. “Questa cosa ti rimane impressa perché hai voglia di lottare perché vinca il bene sul male.”, precisa la regista.
Come sempre esplosiva, ottimista, strabordante di energia, Elisa Parrinello racconta che, “in occasione della recente rappresentazione il 14 maggio nell’atrio della Biblioteca Comunale, dove i ragazzi hanno realizzato un’anteprima diretta a tutte le vittime di mafia, i bambini che lo hanno visto alla fine hanno esclamato, ‘ma perché dura solo cinque minuti?’ In realtà dura poco più di un’ora. Il teatro oggi, è dei ragazzi. È importante che siano i ragazzi ad andare a teatro, soprattutto su questi temi”.
https://youtu.be/sd2QG_qUwt0
Il nuovo video di fotografie è presentato dalla regista quale “Piccolo omaggio ai miei ragazzi, fatto da me. Un augurio a tutti i giovani che amano migliorare la loro vita, costruendo e non demolendo un futuro migliore per loro e per tutti noi.” Le foto nel video sono di Barbara Milici.
https://youtu.be/wpib0MAVNJY