di Viviana Di Lorenzo
Sessantesima edizione del premio dell’Accademia dei David di Donatello, presentata da Alessandro Cattelan e per la prima volta trasmessa dai canali Sky ed in chiaro dal nuovo canale Tv8. Dopo anni di messa in onda in tarda sera, quando non era facile per tutti poter assistere alle premiazioni e veder riconosciuta l’importanza di tale manifestazione, finalmente ieri il pubblico ha avuto questa possibilità. Edizione che prendeva spunto dalla notte degli Oscar, con un red carpet di star che hanno sfilato con l’adesivo “Verità per Giulio Regeni”.
A trionfare, forse inaspettatamente è Paolo Genovese con il film “Perfetti sconosciuti” vincitore nella categoria miglior film, una commedia apparentemente leggera che però ci permette di riflettere sull’utilizzo dei cellulari che diventano i custodi dei nostri segreti più intimi. Gabriele Mainetti ha vinto il premio come regista esordiente per “Lo chiamavano Jeeg Robot” e il film ha ottenuto in totale ben sette premi, tra i quali anche quelli a Claudio Santamaria e Ilenia Pastorelli come attori protagonisti e a Luca Marinelli e Antonia Truppo come attori non protagonisti.
Anche “Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone ha ottenuto sette premi: miglior regia, fotografia a Peter Suschitzky, scenografia a Dimitri Capuani e Alessia Anfuso, costumi a Massimo Cantini Parrini, miglior trucco e acconciatura ed effetti digitali.
“Non essere cattivo” di Claudio Caligari, pur avendo ricevuto sedici nomination ha ricevuto solo il premio come miglior fonico di presa diretta. Delusione per la pellicola di Gianfranco Rosi, “Fuocoammare” perché nonostante la tematica dell’immigrazione fosse affrontata dal regista, con originalità ed emozione ed il film avesse ricevuto l’Orso d’oro al Festival di Berlino, non ha ricevuto alcun riconoscimento al David.
Miglior canzone e colonna sonora è quella di “Youth – La giovinezza” di Paolo Sorrentino. Il David Giovani a “La corrispondenza” di Giuseppe Tornatore.
Altri momenti emozionanti quelli riguardanti Roberto Saviano ed il suo discorso sull’importanza dei film che permettono, con le loro storie di “migliorare la realtà”; Ennio Morricone omaggiato dal soprano giapponese Sumi Jo ed infine il tributo di Pif a Ettore Scola.
Foto di Claudio Santamaria di Fotoguru.it
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