di Maria Luce Schillaci
Parlare di guerra piace poco. Piace poco a chi ama la vita, la pace, lo spirito di fratellanza. Purtroppo la storia del mondo è costellata di guerre, ieri come oggi: un filo di terrore che, se trova negli anni mezzi diversi e più tecnologici, ha da sempre nell’odio e negli interessi economici le sue basi ingiustificabili.
Nella guerra però ci sono state persone che hanno incarnato storici valori, uomini e donne pieni di forza e di dignità, spesso un esempio per tutti. Anche al fine di non ripetere mai più l’esperienza della guerra.
Per non disperdere questo esempio è nato il progetto del Consorzio BIM (Bacino Imbrifero Montano del ‘Nera e Velino’ in provincia di Perugia) sulla Grande Guerra presentato al Rotary Club di Terni grazie alla presenza della dottoressa Rita Chiaverini, giornalista, pubblicista, archivista e socio corrispondente della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria.
Un patrimonio di scrittura popolare, di fotografie inedite, di cimeli, di memorie di famiglia che, in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale allora chiamata Grande Guerra perché nessuno sapeva che ce ne sarebbe stata una seconda, il consorzio BIM di Cascia (PG) intende far uscire dall’oblio e valorizzare. Lo farà attraverso un articolato progetto che consentirà di ricordare quali sofferenze si sono attraversate prima di arrivare alla nostra indipendenza, alla nostra libertà e al nostro benessere.
Per i curatori del progetto il centenario del Primo conflitto mondiale è una grande occasione per riscoprire attraverso le testimonianze lasciate dai nostri nonni e bisnonni la storia del territorio ma anche per attivare ricerche sui soldati che sono stati protagonisti di quell’immane conflitto. In un primo momento il progetto è stato dedicato alla Valnerina e allo Spoletino ma ora si sta allargando anche ai territori limitrofi come, ad esempio, al Ternano.
“Il progetto del BIM-Cascia – ha detto Rita Chiaverini – vuole ridare presenza ai Caduti della Grande Guerra, ricordati nei monumenti, nelle lapidi e nei parchi della memoria. Vuole ricostruire la dignità di quegli uomini ricomponendo per ognuno, attraverso un paziente lavoro di ricerca storica, una scheda anagrafica che verrà arricchita con i materiali tratti dagli archivi ufficiali e i documenti messi a disposizione dalle famiglie, dai collezionisti, dalle associazioni.”
“Non a caso questo progetto – continua la giornalista – ha già ottenuto l’adesione di numerosi istituti scolastici, della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria, dell’Archivio di Stato di Perugia, dell’ANMIG-Pietre della memoria, del CESVOL, dell’UNIAUSER e anche del museo di Caporetto, dell’Ӧsterreichisches Schwarzes Kreuz e dell’associazione storica ‘Cimeetrincee’. Adesioni significative che evidenziano come il progetto sia disponibile ad aprirsi anche ai contributi che verranno da altre parti d’Italia e d’Europa.”
“Il nostro obiettivo – ha aggiunto Rita Chiaverini – è non solo tutelare le vestigia della Grande Guerra ma anche creare un archivio virtuale che raccolga la memoria di questo lembo dell’Umbria, lontana dal fronte ma, comunque, toccata nel profondo da quegli eventi che non hanno più testimoni diretti. L’archivio si sta sviluppando nel tempo grazie al contributo dei cittadini, delle famiglie, degli storici, delle scuole e soprattutto delle giovani generazioni. Sarà accessibile liberamente e costituirà un utile supporto per stimolare la memoria storica ma anche per portare nuova luce sulla necessità della convivenza tra i popoli europei. Tutto il materiale raccolto, i documenti, le attività didattiche, le pubblicazioni, le memorie di famiglia confluiranno nel sito www.pernondimenticarelagrandeguerra.it”
A confermare la valenza del progetto del BIM c’è anche il logo ufficiale del Centenario della Prima guerra mondiale che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha voluto concedere al consorzio umbro per le sue iniziative culturali strettamente legate alla commemorazione della Grande Guerra.
Il Consorzio BIM per tutto il centenario continuerà a raccogliere le ‘memorie di famiglia’ legate alla Grande Guerra visti gli incoraggiamenti ad andare avanti provenienti da più parti con l’obiettivo di ampliare la conoscenza di un evento che non deve far dimenticare il passato ma, al contrario, deve essere un monito per diffondere una cultura di pace e un instancabile impegno quotidiano finalizzato a superare diffidenze e ingiustizie e a tenere lontano lo spettro dei conflitti.
Foto in copertina: una scena della Prima Guerra Mondiale tratta dalla Collezione Giampaolo Naticchioni.
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