di Gabriele Bonafede
A Palermo succede di tutto, è noto. Soprattutto quando si parla di Palermo in quanto calcio. All’ennesima crisi tecnica di questa stagione, un record anche per il mangia-allenatori per eccellenza Zamparini, un tifoso lo ha accolto allo stadio dicendo che preferiva la serie C alla presidenza del friulano.
Il video va sui “social” e giù una caterva di approvazioni e ulteriori contestazioni al presidente, ormai isolato insieme a una squadra divisa al suo interno, in un momento delicatissimo di una stagione molto difficile.
Questa è la quattordicesima stagione di Zamparini nel Palermo. Tre giocate in B, con vittoria del campionato in due delle tre stagioni tra i cadetti, e undici in serie A, compresa quella in corso. Con risultati e record migliori dei 100 anni di storia precedenti sommati insieme, e segnati, prima dell’arrivo di Zamparini, da almeno tre fallimenti della società dai colori rosanero (giallorosso negli ultimi anni bui del fascismo).
Il Palermo di Zamparini ha ottenuto più vittorie e più gol in serie A di tutti i precedenti presidenti sommati fra loro. Migliori posizioni, quattro volte in Coppe europee e a un passo dalla Champions, tre vittorie storiche di seguito a Torino contro la Juventus, unica squadra al mondo ad esserci riuscita.
E squadre come Juventus, Milan, Inter, Roma, Napoli, Lazio e Fiorentina, per non parlare del West Ham, umiliate al Barbera grazie a numerose vittorie da urlo. E non solo: ci sono state vittorie incredibili persino a Londra, Milano, Torino, Roma. Record su record, in una serie di stagioni che se uno le avesse sognate solo quindici anni fa lo avrebbero preso per pazzo. Fino all’arrivo di Zamparini, Palermo era una squadra di sfigati cronici. Presi in giro da tutti. Oggi è una realtà, ma una realtà fragile. E non solo a causa di Zamparini e i suoi “cambiamenti d’umore.”
Nonostante l’aver portato Palermo nel calcio che conta, la stragrande maggioranza dei tifosi del Palermo, oggi, non vuole più Zamparini. E purtroppo vedo che molti palermitani, sostenuti da molti media non palermitani nella contestazione, preferiscono la “serie C” a Zamparini.
Adesso.
Quando poi Zamparini andrà via, al suo posto chiunque lo avrebbe fatto da tempo, piangeranno. Ricordando i migliori anni del Palermo con nostalgia. Come è successo a Renzo Barbera che ha avuto risultati molto meno buoni di Zamparini.
Anche Barbera, un presidente-galantuomo al quale il calcio anni-70 rubò la Coppa Italia e si aspetta ancora oggi un risarcimento per lo meno morale, era contestato da palermitani e non. E si sentivano certi “tifosi” dire che non volesse salire in serie A…
Adesso c’è uno stadio, giustamente, intestato a suo nome. A segnare, per lo meno a Palermo, che la coppa Italia 1974 fu vinta da Renzo Barbera e la squadra rosanero, e non dal Bologna. Il cui migliore giocatore in campo in quella finale del 1974 fu l’arbitro Gonella.
A Zamparini prima o poi intesteranno, oltre che uno stadio, una via. E forse faranno anche una statua, gli stessi che oggi lo contestano. Ma prima di questo, il Palermo sparirà. Altro che serie C. Con un pubblico che contesta anche quando si passa in vantaggio (vedi partita Palermo-Torino), chi vuole comprare il Palermo? Chi si mette in mano una squadra in una piazza dove su 700.000 abitanti solo 7000 (l’1%) va allo stadio? E per giunta a contestare nonostante i successi ottenuti solo pochi anni fa? Nessuno. O almeno nessuno che sia serio. Zamparini andrà via e il Palermo non retrocederà, né in B, né in C, né in serie D. Sparirà. Perché è il pubblico che è sparito. E senza pubblico non c’è nemmeno squadra.
Un consiglio a chi tiene al Palermo Calcio: andate allo stadio per le ultime 4-5 partite che i rosanero giocheranno in serie A, perché ricorderete questa stagione per molto tempo. I casi, infatti, saranno due. Il Palermo si salverà, cosa ancora possibile, ma probabilmente Zamparini se ne andrà lo stesso. E al momento non si sa se c’è qualcuno che lo compri. Quindi il Palermo sparirà già da questa estate.
Oppure retrocederà. Zamparini probabilmente lo lascerà lo stesso, e il Palermo sparirà lo stesso. Con il solito tira-e-molla che porterà all’ennesimo fallimento (il quarto o il quinto) in 115 anni di storia.
L’unica speranza è dimostrare che c’è ancora un pubblico: andando in massa allo stadio. Allora, forse, si potrà trovare una nuova proprietà che sia attratta da un pubblico che, comunque, anche se sconcertato dall’atteggiamento del presidente odierno, tiene alla squadra e lo dimostra anche quando le cose non vanno bene e non solo quando si ottengono grandi successi. Ma dubito che in molti si mobiliteranno a sostenere la squadra. Lo faremo in pochi, pochissimi, come sempre quando le cose vanno male. Spero di sbagliarmi, ma penso che andrà proprio così.
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Tutto giusto quello che hai scritto, quindi le società con i relativi tifosi che non hanno mai vinto nulla, che non sono mai stati in serie A non hanno motivo di esistere secondo il tuo misero ragionamento. Il tifo e tifo a prescindere da tutto e ricordati che i record che hai descritto manco nell’ultimo ufficio anagrafe di Palermo li troverebbero perché non hanno alcun valore. I record sono 5 scudetti di fila, o 7 coppe campioni, o 1 triplete. Ciao fenomeno.