di Angelo Argento
Il 6 marzo 2016 c’ero. E so del lavoro fatto da migliaia di compagni e amici per rendere la giornata di ieri il successo che è stato. Nel mio municipio dove sono commissario, a Primavalle, hanno rubato un intero gazebo. In altri hanno siliconato gli ingressi delle sedi come fa la mafia.
La verità è che dopo le tante vicende giudiziarie a partire da “Mafia Capitale”, la gestione amministrativa di Marino e la sua fine, lo stato di decennale abbandono della capitale che in certe sue parti sembra tutt’altro che europea, mobilitare così tante persone per un voto democratico è di per se un’impresa.
La verità è che abbiamo lavorato per una grande partecipazione popolare in condizioni difficilissime: l’esito scontato di primarie in cui, a parte due, le altre candidature erano quel che erano; la sostanziale e auspicata “assenza” del voto organizzato dai capibastone; la difficoltà inerente alle condizioni politiche italiane con un dibattito drogato da dichiarazioni fantasiose che inopinatamente rimbalzano su molti giornali. E, per non farci mancare nulla, c’è stata pure una giornata con grandine e piogge torrenziali.
Dunque, i 50 mila elettori di Roma sono un vero miracolo. Un miracolo al quale sono soddisfatto d’avere partecipato in prima persona e che è un primo segnale per ricostruire un ambiente democratico in Italia a partire da Roma.
Si abbia rispetto del nostro lavoro, del nostro successo, e non si facciano speculazioni per puro calcolo politico o, peggio, per becera polemica di partito.
Polemica sterile specie di fronte non solo al risultato di Roma, ma anche a quello incredibile di Napoli, dove aumenta di migliaia di persone l’affluenza rispetto alle ultime primarie, unito a quello di Trieste, Bolzano, Benevento e di tantissime altre in tutta Italia. E che dimostrano come il Pd sia l’unico partito italiano che riesca a mobilitare migliaia di cittadini liberi e di esprimersi con un voto vero e non con un click mandato in un buio e oscuro ufficio a Milano.
Oggi anche il centrodestra, o ciò che ne rimane, tenta di imitare il Pd e prova a fare delle consultazioni con l’indicazione di un solo candidato a cui esprimere un assenso o dissenso. Ne apprezziamo comunque lo sforzo.
Per noi democratici c’è ancora un grande lavoro da fare. C’è da restituire dignità alla politica a Roma come nel resto del Paese e forza alle istituzioni.
C’è da fare una dura campagna elettorale per amministrative difficilissime ovunque in un’Italia che crede poco nella politica e si abbandona a tendenze populiste e antidemocratiche.
E le amministrative dobbiamo vincerle, come ha fatto ieri il Partito Democratico di Roma e i democratici romani a cui va un sincero e sentito ringraziamento per averci voluto credere ancora. Grazie Roma.