
di Gabriele Bonafede
Va in onda la nuova serie di Montalbano e, giustamente, l’Italia si mette davanti al piccolo schermo. È forse una delle poche cose ancora guardabili in TV e non solo per via dei testi tratti dai gialli di Camilleri ormai famosi in tutto il mondo.

Ciò che più piace, o almeno mi piace personalmente, è vedere e apprezzare una serie di attrici e attori siciliani che sfoderano prestazioni forti e convincenti sia nei ruoli principali che in quelli secondari. Ricordando solo i ruoli principali di supporto al team di base, è piacevole ripensare alle interpretazioni della puntata di ieri sera “Una faccenda delicata”, che ha registrato anche un record di ascolti.
Innanzitutto Ileana Rigano, palermitana trapiantata a Catania, interpreta Maria Castellino, la particolarissima prostituta, e vittima, al centro dell’intera storia.
La cosa che più convince è un’eleganza senza pari, sostenendo il ruolo di una prostituta di forte personalità e con implicazioni di rimando all’agenda politica italiana del momento: l’utero in affitto. La Rigano colpisce nel creare un personaggio tanto criptico quanto carismatico. La componente psicologica è recitata in maniera trascinante.
Sugli scudi un attore molto conosciuto a Palermo e in Sicilia, e cioè Lollo Franco. Assegnato al ruolo sicuramente più difficile di questo episodio, quello di Serafino marito consenziente della prostituta uccisa nella prima scena della puntata, rende più che credibile un personaggio arduo e complesso. E trasporta con la grande umanità del personaggio interpretato.

Appare più volte, essendo un personaggio-chiave, e si propone con una robusta interpretazione che sbalza profonde domande sociali oggi di grande attualità e profeticamente individuate da Camilleri quando lo scrisse e descrisse. La cosa non era facile. Perché interpretare un marito che si sposa con una prostituta e la lascia continuare nel suo mestiere senza che questo scalfisca la dedizione e la comprensione per la moglie non è affatto semplice.
Miriam Dalmazio, altra attrice palermitana di talento e acclarato successo, interpreta anche lei un personaggio complesso e difficile nella storia “Una faccenda delicata”. E non resta indietro, anzi. Sfodera una Teresita Gaudenzi, giovane donna tanto semplice quanto duale e dalla vita segreta, con altrettanta credibilità: persino nel modo di parlare.
Inizialmente allieva dell’attore Maurizio Spicuzza a Palermo, Miriam ha raggiunto ampia notorietà in tante occasioni e soprattutto con “Che Dio ci aiuti” dove ha un ruolo profondamente diverso meritando il successo ottenuto sin qui. E in “Montalbano” si rafforza ulteriormente tirando fuori, ancora una volta, quella capacità di immergersi nell’identità del personaggio con cura dei particolari e contagiando emozioni finanche attraverso lo schermo televisivo.

Il catanese Sebastiano Tringali, in realtà nato a Riposto, interpreta anche lui un personaggio “pirandelliano” (il Preside Vasalicò) con molte cose da nascondere, e partecipa al successo con un aplomb magistrale. Anche lui immerso e vincente nel difficile compito di dare spicco a una storia fortemente “psicologica”.
Alessandra Mortelliti, in realtà romana ma nipote di Camilleri, interpreta un altro personaggio (Laura Tripodi) con scheletro nell’armadio, sostenendo alla perfezione le implicazioni di testo e sceneggiatura: quando è travolta dalla perspicacia del commissario lascia aperto il caso con una battuta e uno sguardo di pochi attimi che rimangono stampati nel ricordo dell’intera puntata. Merito di testo, sceneggiatura e regia, certo, ma anche delle capacità attoriali di Alessandra.
Non meno riusciti sono tutti gli altri siciliani coinvolti nel cast. Non resta che godersi le puntate successive, scoprendo via via le interpretazioni del cast siciliano che, ne sono convinto, dà maggiore credibilità all’intera serie altrimenti troppo “emigrata”.
Non a caso, lo stesso Camilleri invitato a “Una marina di libri” a Palermo lo scorso anno, disse che avrebbe preferito che la serie televisiva fosse girata nella costa vicina all’ambientazione letteraria, e cioè dalle parti di Porto Empedocle.
Ma va bene lo stesso, l’area di Ragusa sempre Sicilia è. E se ci sono anche attrici e attori siciliani a interpretare una storia siciliana, ciò non può che far del bene un meglio.
TUTTI I ROMANZI DI MONTALBANO SONO SUL VERO CARATTERE E MODI SICILIANI, BONTA’, RABBIA, AMORE,DISPREZZO,SARCASMO,”BABBIATE”,ALLUSIONI,E IN PIU LA TENEREZZA UMANA, CHE E’INTERPRETATA CON PERFEZIONE DAGLI ATTORI.