di Gabriele Bonafede
Palermo – Bologna è un piccolo “clasico” a modo suo. Eh sì, anche perché la partita di ieri si è giocata al Renzo Barbera, cioè nello stadio intestato al presidente-galantuomo del Palermo anni ’70 al quale il Bologna e il calcio italiano rubarono la Coppa Italia del 1974 con un rigore inventato al 91mo minuto dopo che il Palermo aveva strameritato di vincere.
L’arbitro di allora era un certo Gonella, il cui nome per alcuni anni fu associato a irripetibili epiteti sui muri in vicinanza dello stadio di Palermo, allora chiamato semplicemente La Favorita.
Ruggini antiche, per fortuna. Adesso non c’è una grande rivalità tra le due squadre, forse perché accomunate da trattamenti a dir poco bislacchi da parte del mondo calcistico che conta, arbitri compresi. Inoltre, Palermo e Bologna sono forse tra le poche società dello sciagurato mondo calcistico italiano che cercano di mantenere i bilanci in ordine, a costo di disputare campionati non esaltanti ma per lo meno onestamente giocati.
Alla fine è uno zero a zero che accontenta tutti, con un nutrito gruppo di tifosi rosso-blu che canta come se il Bologna avesse vinto e i tifosi rosanero che vanno via sollevati per le parate del portiere rosa Posavec, ma leggermente delusi per le occasioni sprecate.
La più eclatante è quella di una furibonda mischia in area felsinea nel secondo tempo. Doppio e triplo cross verso l’area di porta che si conclude con Gilardino “affossato” da tre giocatori del Bologna. La palla schizza di lato e un altro attaccante rosanero è agganciato al piede. Sarebbe doppio e forse triplo rigore, ma l’arbitro (Di Bello di Brindisi) opta per il classico “fallo di confusione” fischiando una punizione a favore degli ospiti.
Vedere per credere nel primo filmato dalla Curva Sud dello Stadio Barbera.
Posavec, alla sua “prima” rosanero, fa bella figura in più di una occasione (secondo filmato) e il Palermo non incassa gol per la prima volta dopo sette partite. L’ultima volta era successo, grazie a Sorrentino e un bel poco di fortuna, nella vittoria a Verona per 1 – 0.
Il gioco del Palermo è sembrato più lucido, forse grazie anche a Maresca che ha messo un poco di ordine a centrocampo. La difesa è apparsa meno ballerina e stavolta lo zero nella casella dei gol incassati non sembra frutto di pura fortuna e miracoli del portiere, ma di una disposizione difensiva un poco più compatta. Il che porta un filo di speranza per le due prossime gare a dir poco impegnative: a Milano con l’Inter e poi al Barbera con il Napoli-spettacolo.