di Gabriele Bonafede
Sorrisi e lacrime. Di tristezza per la tuttavia recente scomparsa di Enzo ed Elvira, ma soprattutto di contentezza, di gioia, per il riconoscimento più che meritato con l’intestazione di una via centrale di Palermo a Enzo ed Elvira Sellerio, proprio nella zona intorno alla sede della casa editrice.
La cerimonia di apertura della targa “Via Enzo ed Elvira Sellerio”, all’altezza della ex-Via Siracusa dove c’è la sede della casa editrice palermitana, è stata un momento di emozione individuale e collettiva.
Che ha raggiunto l’apice quando ha preso la parola Olivia, figlia di Elvira ed Enzo, visibilmente emozionata e che ha raccontato in due brevi frasi come la Sellerio sia nata dall’amore di genitori e nonni che abitavano tutti a pochi passi da quel punto in cui oggi esiste la via Sellerio: “Sono nata qui, mia madre e mio padre abitavano qui accanto e i miei nonni si sono conosciuti dai balconi dirimpettai della via Archimede [prosecuzione verso mare della via Siracusa] dove è nato il loro amore”.
Ed in una Palermo spesso troppo critica di se stessa, la storia d’amore tra la Sellerio e Palermo è invece una bella storia che si rafforza, che continua grazie proprio ai figli di Enzo ed Elvira: Olivia e Antonio. Che non solo hanno mantenuto il nome e la forza della Sellerio-casa editrice, ma che l’hanno consolidata con le giuste capacità imprenditoriali e culturali.
È dunque una festa sentita, che ha già raccolto decine di persone stamattina in via Sellerio e che è continuata più grande a piazza Politeama nella mattinata tipicamente sciroccosa di questo 28 febbraio 2016, a pochi anni dalla scomparsa dei due fondatori della casa editrice.
È anche un bell’incontro: tra città e Sellerio, tra tanti amici, conoscenti e anche tra chi non si conosce. Nella via Sellerio, con sorrisi e ricordi e abbracci si è raggruppato un piccolo mondo: una Palermo che ha amato, ama e continua ad amare la cultura, la letteratura, la propria città.
Soprattutto per coloro, e purtroppo siamo in molti, che abbiamo vissuto per molto tempo fuori da Palermo, in Italia e all’estero.
Perché quando si parla di Palermo fuori dalla Sicilia, dei suoi difetti, delle sue colpe e dei suoi problemi, c’è sempre, in cima alla lista di quelle poche cose delle quali essere orgogliosi un nome: Sellerio.
E mentre Antonio Sellerio, nel breve intervento prima della scopertura della targa, giustamente ringrazia i suoi genitori, tutti i collaboratori, tutta la città di Palermo e tutti i lettori della Sellerio, il pensiero va a Enzo ed Elvira, alla loro opera, ai loro frutti.
Basta questo, per essere festa. Una bella festa.