di Gabriele Bonafede
Con “Riga Magica, cronache dal Baltico” Massimiliano Di Pasquale ci porta per mano a conoscere una delle capitali più straordinarie d’Europa. Crocevia di popoli e culture, come tutti i Paesi e le regioni “di frontiera”, il Baltico, e in particolare la Lettonia e la sua capitale, è storicamente un luogo di fermento, di arte, di storia e di storie.
Inoltre, Riga ha insospettabili somiglianze con una città geograficamente e climaticamente lontana e cioè Palermo. Le due città, benché lontanissime in tante cose, sono unite da una serie di fatti geografici, storici, artistici e anche letterari. Oltre ad essere due città fondamentalmente marinare, portuali e turistiche al tempo stesso, hanno vissuto un periodo di splendore negli stessi anni, e cioè a cavallo dei secoli XIX e XX. Quel periodo in cui fiorì l’art nouveau e che si espresse a massimi livelli europei in ambedue le città con grandi architetti a scala europea, quali Basile a Palermo e Eisenstein a Riga.
Ma non solo. Non tutti sanno che un monumento della letteratura italiana quale è Giuseppe Tomasi di Lampedusa, palermitano, ebbe una moglie baltica che era fondamentalmente una donna di Riga, benché fosse nata a Nizza e formata nella San Pietroburgo zarista. La cosa non sfugge a Massimiliano Di Pasquale e ne è fonte d’ispirazione nelle pagine del suo.
Per chi, come me, palermitano che ha vissuto per anni nella capitale baltica, è stato dunque un diletto e una grande emozione essere accompagnato da Massimiliano per le vie, le piazze e le storie di Riga a riscoprire l’atmosfera unica che vi si respira.
“ Riga Magica,” è la cronaca di un viaggio, compreso il mare di sensazioni e riflessioni, che quei luoghi suggeriscono. L’autore narra al pari dei viaggiatori e cronisti di un tempo, come un Ibn-Al-Idrisi per la Sicilia araba, entrando nella cultura dei luoghi, delle persone, nelle architetture come nei caffè, nella cucina come nella musica.
E il viaggio lo porta necessariamente a parlare di Riga e del Baltico in ciò che sono intrinsecamente e palesemente: un meraviglioso ponte tra la cultura occidentale e quella russa, anzi, un intarsiato gioiello incastonato tra Scandinavia, Occidente e Russia.
E quando si parla del rapporto storico e culturale tra la Lettonia e la Russia, Massimiliano si muove agevolmente nella descrizione della resistenza lettone alla sovietizzazione. Se a Palermo grandi opere del primo ’900 sono state distrutte dalla guerra e dai palermitani stessi e mai ricostruite, perse per sempre, a Riga molto più è stato conservato grazie a una resistenza sotterranea, continua ed eroica che ha preservato lingua, cultura, architettura e urbanistica.
Tanto che la presenza delle architetture e dei modi sovietici, così come le risorse letterarie propriamente russe, esaltano ancor più il rapporto tra le due culture, fornendo ulteriori spunti di riflessione puntualmente magnificati dal testo di Massimiliano con riferimenti di grande spessore e forza evocativa.
La cosa che più piace nel leggere Riga Magica, oltre al sentirsi tra le strade e i luoghi, tra le persone e la storia, è l’attraversare il tessuto di testimonianze e riferimenti concreti. Passando da persone incontrate per caso agli scritti più autorevoli, Riga Magica, affascina attraverso il vivido racconto delle finestre e le decorazioni di Mikhail Eisenstein e Wilhelm Bockslaff, le memorie di Karl Schlögel e Wladimir Kaminer, e le esperienze letterarie e culturali che il viaggiatore lega con il cinema, la musica, il giornalismo.
Così Riga entra nel cuore anche a chi non ci è mai stato. E ci si sente immersi nel ventre baltico: nella magia dell’orizzonte lettone, con il brillare ambrato di una storia fatta di uomini come di pietra e di mattoni, di donne scrittrici e artiste, di scienziati e di poeti, di birra e di balsamo, di colori tenui e di luci di mezzanotte.
Massimiliano Di Pasquale, “Riga magica. Cronache dal Baltico”, Edizioni Il Sirente, 2015