di Yulia Bright
I risultati delle primarie in Nevada (Repubblicani) e South Carolina (Democratici) iniziano a delineare i possibili esiti in attesa del prossimo turno del 1 Marzo detto “Super Tuesday” che vedrà coinvolti diversi stati.
Donald Trump ha vinto il turno delle primarie in South Carolina, consolidando il suo ruolo di candidato leader per la nomina a candidato nel Partito Repubblicano. In casa dei Democratici, invece, Hillary ritorna in testa battendo il Senatore Bernie Sanders in una competizione molto combattuta in Nevada.
Entrambi i risultati elettorali del South Carolina e del Nevada rappresentano una chiave di lettura in vista del “Super Tuesday” (“Super Martedì”) del 1 Marzo, quando poco più di una dozzina di stati federali saranno chiamati alla scelta del loro candidato e alla nomina dei loro delegati.
La vittoria di Trump ha avuto ancora più risalto anche in seguito al ritiro dalla competizione a parte del Governatore della Florida Jeb Bush, arrivato quarto, nonostante il fratello, l’ex- Presidente George W Bush, avesse cercato di dare una spinta alla corsa di Jeb con qualche sporadica apparizione. I senatori Marco Rubio e Ted Cruz, invece, conquistano rispettivamente il secondo e terzo posto, seppur a pochissimi punti percentuali di distanza.
Per i Repubblicani, Donald Trump è l’unico che sta collezionando una serie di vittorie. Pur essendo arrivato secondo al cacucus in Iowa, ha pienamente raggiunto per due volte consecutive il primo posto nelle competizioni elettorali successive in New Hampshire e Sud Carolina, con risultati importanti.
Se queste vittorie fossero nel percorso di un qualsiasi altro candidato repubblicano tra i presenti, il GOP non avrebbe alcun dubbio per la nomina alla corsa ufficiale per le Presidenziali: ma è proprio Trump, il candidato outsider e anti-establishment per eccellenza, a mietere un successo dopo l’altro, procurando non pochi mal di pancia e nodi allo stomaco per alcuni che provengono dalle fila del partito.
Ted Cruz potrebbe ancora battere il miliardario newyorkese negli stati del Sud, e Marco Rubio potrebbe consolidare il supporto da parte dell’establishment del suo partito come candidato su cui puntare per i prossimi turni elettorali di Marzo.Inoltre il ritiro dalla corsa di Jeb Bush potrebbe aprire la strada a questo scenario favorevole al giovane Senatore Rubio, rimanendo l’unico candidato di partito su cui il GOP potrebbe spendere le sue energie, scampando il pericolo di essere rappresentato da Donald Trump.
“Siamo pronti per una nuova generazione di esponenti conservatori in grado di guidare questo Paese in vista delle sfide di questo XXI secolo” – ha affermato Rubio, in seguito all’esito che gli ha concesso un secondo posto da non sottovalutare.
Migliaia di chilometri a ovest, invece, Hillary Clinton può tirare un sospiro di sollievo con la vittoria su Bernie Sanders, vincitore di gran lunga nello scorso turno in New Hampshire.
“Alcuni hanno dubitato di noi, ma noi non abbiamo mai avuto dubbi tra di noi – ha incitato la Clinton ai suoi sostenitori nel discorso di proclamata vittoria a Las Vegas – questa è la nostra campagna elettorale”.
Ma il Senatore del Vermont, che ha galvanizzato i suoi sostenitori più giovani parlando di un’istruzione universitaria gratuita, sembra aver riscosso risultati inaspettati tra gli Ispanici del Nevada. Secondo il sondaggio di NBC, infatti, Sanders ha vinto con il 53% di consenso tra gli Ispanici, pur perdendo molti voti tra la popolazione afro e ottenendo tra questi solo il 22% di consenso.
Il prossimo test per Hillary Clinton sarà nel turno del 27 Febbraio in South Carolina, mentre i Repubblicani martedì 23 Febbraio terranno il caucus in Nevada. Ma il vero appuntamento per comprendere meglio le sorti dei vari candidati di parte repubblicana e democratica in queste primarie 2016 sarà il Super-Tuesday di martedì 1 Marzo.
Infatti diversi stati saranno chiamati al voto, in particolare: Alabama, Arkansas, Colorado, Georgia, Massachusetts, Minnesota, Oklahoma, Tennessee, Texas, Vermont, Virginia; in più solo per il partito repubblicano: Alaska, Nord Dakota, Wyoming. La posta in gioco è effettivamente alta e il Super-Tuesday sarà davvero lo spartiacque per capire se Hillary Clinton e Donald Trump saranno gli effettivi sfidanti il prossimo novembre per la Casa Bianca; Marco Rubio, candidato in cui l’establishment repubblicano ripone le proprie speranze, dovrà conquistare e tenere testa alla prorompente carica elettorale del miliardario di newyorkese, se vuole davvero sperare di avere la nomination finale da parte del GOP per correre alla presidenza.