di Viviana Di Lorenzo
La 58esima edizione dei Grammy Awards, i premi più importanti della musica, tenutosi ieri allo Staples Center di Los Angeles presentato da LL Cool J, ha visto il trionfo della cantante statunitense Taylor Swift, che grazie all’album “1989” ha vinto il Best pop vocal album, uno dei premi più ambiti che la stessa aveva già vinto l’anno scorso. La Swift ha ringraziato tutti con un discorso che dimostra la sua grinta: “Come prima donna ad avere vinto l’album dell’anno per due volte, ho un messaggio per tutte le giovani. Ci sarà gente che vorrà appropriarsi del vostro successo, ostacolarvi, prendere il merito di cose che fate voi o della vostra fama. Concentratevi sul lavoro, non lasciate vincere questa gente. Un giorno, quando sarete arrivate dove volete, vi guarderete intorno e vedrete che le persone che contano sono le altre”.
Tormentone del 2015, Uptown funk di Mark Ronson e Bruno Mars ha vinto il premio Record of the year, che riconosce l’ottimo lavoro di squadra tra produttore, cantante e tutti coloro che hanno lavorato al pezzo.
Non era facile vincere perché a concorrere vi erano anche Ed Sheeran con la sua romantica Thinking out loud, grazie alla quale ha vinto il premio come canzone dell’anno, e The Weeknd con la ritmica Can’t feel my face, che ha vinto nella categoria Best R&B performance e Best urban contemporary album con Earned it (Fifty shades of grey) e Beauty behind the madness.
Il rapper Kendrick Lamar ha ottenuto 5 premi grazie all’album “To pimp a butterfly”, con il quale ha voluto portare all’attenzione la ancora difficile situazione nella quale vive la comunità afroamericana. Miglior Performance rock agli Alabama Shakes per Don’t wanna fight e miglior artista emergente a Meghan Trainor con All about that bass (altro tormentone del 2015). Il Best dance recording è stato assegnato a Justin Bibier, Skrillex e Duplo con Where are you now, il premio Best rock album ai Muse per “Drones”.
Toccante il tributo a David Bowie, realizzato da Lady Gaga che di recente si è fatta immortalare mentre si tatuava sul fianco il viso di Bowie. Ha cantato nei panni di Ziggy Stardust un medley dei pezzi più famosi dell’artista: Space oddity, Let’s dance, Changes, Fame, Rebel rebel, Fashion, Ziggy Stardust, Suffragette city e Heroes.
Omaggio anche per B.B. King, Michael Jackson che aveva vinto il primo Grammy 35 anni fa, Glenn Frey degli Eagles e Maurice White fondatore degli Earth, Wind e Fire, morto il 4 febbraio scorso alla cui band è stato assegnato il Recording Academy Lifetime Achievement Award.
Lionel Richie ha ottenuto il Musicares person of the year ed è stato omaggiato da un medley emozionante con le due sue canzoni più famose: All night long e Love oh love.
Non è mancato lo spazio per la riflessione su tematiche importanti e delicate, grazie alle parole del grande Stevie Wonder che ha parlato del bisogno di un mondo più “accessibile ai disabili”.