di Yulia Bright
Francesca Michielin, 21 anni il prossimo 25 Febbraio, arriva seconda al Festival di Sanremo con il suo brano Nessun grado di separazione. Spesso a Sanremo chi arriva secondo o terzo è il vero vincitore, con un apprezzamento segnato da vendite molto più consistenti per le canzoni piazzatesi sul podio senza vincere il festival. Adesso l’Eurovision 2016 spalanca le porte a Francesca e questo è un primo segnale.
La ragazza di Bassano del Grappa ne ha fatta di strada dal suo esordio ad X-Factor e, grazie anche alla generosità dei vincitori del Festival, gli Stadio, rappresenterà l’Italia sul palco della competizione canora europea.
Un gesto non solo di generosità quello del gruppo rock, nato come corpo strumentale di Lucio Dalla e divenuto successivamente famoso per tanti successi tra cui la colonna sonora del film di Carlo Verdone Acqua e Sapone, ma di sincera apertura verso il futuro: un vero e proprio “largo ai giovani”, nel tentativo di dare un segnale a questo Paese che troppo spesso fa fatica a svecchiarsi e a comprendere quando arriva il fatidico momento del cambiamento necessario.
E non solo: pare che gli Stadio si siano pure offerti di scrivere eventualmente il testo della canzone per la giovane Francesca in occasione della kermesse internazionale. Quale regalo più grande per una giovane artista da parte del gruppo che ha vinto con una canzone che parla proprio dell’amore di un padre verso una figlia? Ironia della sorte o semplici coincidenze positive che sembrano poter succedere solo sul palco surreale di Sanremo, kermesse canora tanto criticata, e talvolta tanto snobbata, quanto seguita.
Francesca Michielin è stata sicuramente la rivelazione di questo Festival di Sanremo 2016 tra i cantanti partecipanti alla sezione dei “BIG”. La sua canzone Nessun grado di separazione orecchiabile, semplice, per certi versi didascalica, ma non lagnosa: mi è bastato un solo ascolto per capire che sarebbe arrivata comunque sul podio. Perché oltre alla canzone in sé, è lei, Francesca, a mostrarsi come un’interprete matura nonostante l’età e la sua timidezza, quasi a non voler apparire a tutti i costi quando non deve stare sul palco per cantare. Eppure quando canta sembra proprio un’altra: voce pulita, intonata, energica, capace, ma non aggressiva, eterea. Il suo è uno stile sobrio, elegante: insomma l’immagine della purezza e della gioventù più bella.
Adesso, mentre la sua canzone diventerà il tormentone dei prossimi mesi nelle programmazioni radio, non ci resta che seguirla e sostenerla ai prossimi Eurovision 2016 che si terranno a Stoccolma.
Penso che la sua performance all’Eurovision 2016 sarà più sperimentale e al passo con i tempi, visto anche il contesto canoro di carattere internazionale, rispetto all’esibizione italiana nell’edizione 2015 de Il Volo, trio di giovani tenori sicuramente di qualità talento, ma dal carattere artistico meno adatto per quel tipo di palcoscenico.
Che Francesca Michielin rappresenti l’Italia, e per giunta con una canzone scritta dagli Stadio, è già una bella vittoria per l’Italia.
Foto in copertina e nel testo tratte dalla pagina facebook ufficiale di Francesa Michielin.