di Gabriele Bonafede
Filippo Luna torna in scena con “Le mille Bolle Blu” al Teatro dell’Accademia di Palermo, in prima stasera alle 21.00 con repliche sabato 30 e domenica 31. Lo spettacolo narra della vera storia di Nardino ed Emanuele in un amore potente e clandestino nella Palermo degli anni Sessanta. Racconta la relazione assoluta che per trent’anni unisce, nella più feroce clandestinità, un barbiere e un avvocato.
Lo spettacolo è tratto dall’omonimo racconto di Salvatore Rizzo, pubblicato in “Muore lentamente chi evita una passione. Diverse storie diverse” (Pietro Vittorietti Edizioni), una raccolta di dieci storie, tutte autentiche, di omosessualità maschile in Sicilia, dai primi anni del Novecento fino ai nostri giorni, di cui Rizzo è autore insieme con Angela Mannino e Maria Elena Vittorietti.
Filippo Luna lo ha già rappresentato varie volte non solo a Palermo ma in luoghi di teatro di tutta Italia, tra i quali il Teatro dei Filodrammatici di Milano. L’ultima volta a Palermo è stato al Gay Pride del 2013. In quella occasione lo portò al pubblico con impeto carnale, materico. Riversando sugli spettatori, assiepati in una sala afosa e straboccante, tutto il furore e la dolcezza della passione senza limiti. E che ben presto si trasforma in coinvolgimento nel significato giornaliero e continuo di amore pieno.
Tema molto attuale, quello del riconoscimento dell’amore tra due persone dello stesso sesso anche di fronte alla Legge. Che nello spettacolo di Luna lascia tramortiti e affascinati. Ne rivela la condivisione e la complicità: il patto d’amore tra i due protagonisti nasce nel 1961, l’anno in cui Mina cantava “Le mille bolle blu”. E supera qualsiasi sfida. Un legame che resterà invincibile, e sempre più forte per decenni, attraversando tutte le vicende della nostra vita e che sopravvivrà alla morte di uno dei due.
Possiamo immaginare come fosse percepita dalla società una relazione omosessuale nel 1961 a Palermo. Per giunta tra un barbiere e un noto avvocato, dove i sentimenti oltrepassano confini impossibili.
Piano piano ti accorgi che non ha senso racchiudere la vita in una scatola conformista. Il sentimento più forte dell’umanità vincerà lo stesso.
È un inno all’amore senza scampo, senza tregua, senza possibilità d’evadere dalla sua esistenza. Accolto con tutte le difficoltà del caso e corroborato dalla certezza, sempre rinnovata, d’aver trovato la persona della propria vita.
L’arte, la voce e il ritmo di Luna sono travolgenti, la trasfusione d’emozioni assicurata.