di Gabriele Bonafede
Palermo trasformato. A tal punto da renderlo piacevolmente irriconoscibile. Finora, aldilà del risultato, solo in due partite i rosanero avevano convinto veramente: l’1-1 a Roma contro la Lazio e il 4-1 rifilato al Frosinone. Ambedue le partite erano state ben giocate nel breve e nervoso periodo con Ballardini. Le altre vittorie, tutte per 1-0, non avevano convinto, soprattutto sul piano del gioco e delle occasioni create. E peggio ancora erano andate le cose in pareggi (tranne l’1-1 con l’Inter in piena era Iachini) e sconfitte, a volte pesanti.
Con il poker di “cannoli invernali” inflitto all’Udinese, di solito una bestia nera per i rosa, Guillermo Barros Schelotto inizia nel migliore dei modi la sua guida tecnica. E anche se una settimana sarebbe troppo poco per far notare i cambiamenti, in campo si vede qualcosa di miracoloso, considerando il caos delle ultime settimane. Si vede la mano del nuovo allenatore nell’impianto di gioco, a cominciare dal nuovo schema: un 4-3-3, con Gilardino centrale in avanti e le due ali d’attacco “scambiate” rispetto al piede. Quaison a sinistra, nonostante giochi più di destro, e Vazquez, sinistro naturale, a destra.
Anche se l’argentino ha libertà di spaziare dove vuole, così come lo svedese. E sono i due “svedesini” a dare impatto positivo, con i primi due gol: il primo di grande fattura, con tacco in area del biondo Oscar per un Quaison stavolta freddo e spietato in area. Sbavature nella criticata difesa a quattro (troppi gol subiti fino ad ora) ce ne sono. Anche perché i friulani non sono venuti al Barbera a passeggiare e potrebbero andare in vantaggio sullo 0-0, complici le solite amnesie rosanero.
Ma il Palermo c’è eccome, e i gol, da ambedue le parti, sarebbero potuti essere molti di più se non fosse stato per la bravura dei portieri e la poca “cattiveria” di attaccanti rosa e bianconeri.
Palermo anche fortunato, nell’occasione del gol con ciabattata da fuori di Lazaar, realizzato “in collaborazione con Santa Rosalia”, come commentato da alcuni tifosi in curva. E che porta i rosa sul 3-0.
L’Udinese non ci sta e si butta in avanti, con un pregevole gol di Thereau che aveva graziato Sorrentino nel primo tempo. E poi con un paio di miracoli di Santo Stefano Sorrentino. Un portiere da nazionale.
Infine la magia-fotocopia di Trajkovski mette il sigillo del poker, bissando un gol molto simile e bellissimo realizzato contro il Frosinone. Poi altri due interventi miracolosi del portiere bianconero Karnezis, negli ultimi minuti, prima su Djurdjevic lanciato a rete e poi su sinistro di Vazquez.
Stavolta Zamparini pare abbia visto giusto. Guillermo Barros Schelotto sembra un mago con tanto di bacchetta magica. Chapaeu.
Palermo-Udinese 4-1 (1-0)
Palermo (4-3-3): Sorrentino 8, Struna 6, Goldaniga 6,5, Gonzalez 6,5, Lazaar 6,5, Hiljemark 7,5, Jajalo 6, Chochev 6,5, Vazquez 7, Gilardino 6,5 (dal 33′ st Djurjevic sv), Quaison 7,5 (dal 41′ st Trajkovski 7) (53 Alastra, 91 Colombi, 2 Vitiello, 3 Rispoli, 15 Cionek, 22 Balogh, 24 Cristante, 25 Maresca, 77 Morganella, 97 Pezzella). All.: Schelotto-Bosi 8,5.
Udinese (3-5-2): Karnezis, Wague, Felipe, Piris, Widmer, Badu(dal 35′ st Kone sv), Lodi, Bruno Fernandes, Edenilson (dal 18′ st Adnan), Perica (al 12′ st Zapata), Thereau (90 Romo, 97 Meret, 16 Iturra,
19 Guilherme, 32 Camigliano, 33 Kone, 42 Coppolaro, 74 Aguirre, 75 Heurtaux). All.: Colantuono.
Arbitro: Tagliavento di Terni.
Reti: nel pt al 35′ Quaison. Nel st al 11′ Hiljemark, al 32′ Lazaar, al 34′ Thereau, al 42′ Trajkovski.
Ammoniti: Chochev, Widmer, Felipe, Jajalo, Badu per gioco falloso.
Angoli: 7-6 per l’Udinese.
Spettatori: 14.325.
In copertina, Guillermo Barros Schelotto allo stadio Barbera. Le foto sono tratte da http://www.zimbio.com/ e la pagina FB PALERMO CALCIOMERCATO 24 H SU 24.