Una mobilitazione cittadina e di tutto il territorio circostante, con manifesti ironici sul “lutto” per la “morte” della raffineria di Gela. Anche la Chiesa, con Mons. Rosario Gisana celebra insieme a molti parroci una Santa Messa di sostegno agli operai in presidio permanente. Le notizie da una selezione di quotidiani locali.
I quotidiani locali online riportano tutti o quasi la notizia in prima pagina, con foto eloquenti sulla mobilitazione cittadina a causa di preoccupanti prospettive per il futuro della raffineria di Gela.
Con il titolo “Gela Manifesti a lutto per la “morte” della Raffineria.” Il Quotidiano di Gela così dà l’annuncio della drammatica protesta sull’incerto futuro della raffineria Gela, dalla quale dipende gran parte dell’economia della cittadina siciliana:
“Messe reali con i parroci cittadini al presidio di Enimed, sulla statale 117 Gela-Catania. I blocchi continuano mentre da pochi minuti è iniziato il vertice al Ministero dello Sviluppo Economico dove sono presidenti il sindaco Domenico Messinese ed il vice Simone Siciliano. I presidi permanenti alle strade di accesso di Gela sono raddoppiati. Agli operai licenziati dalle imprese dell’indotto rimasti senza lavoro con l’avvio della riconversione della fabbrica Eni si sono aggiunti i dipendenti di Rage (Raffineria Gela) ed Enimed oltre che gli edili. Per loro non esiste ancora l’incubo della disoccupazione. Sanno che la nuova Raffineria ecologica garantirà lavoro solo a 380 unità. Chiedono però il rispetto degli accordi sottoscritti al ministero dello Sviluppo economico a novembre del 2014, temendo la definitiva dismissione della fabbrica gelese.”
Articolo su http://www.quotidianodigela.it/attualita/17496-manifesti-a-lutto-per-la-morte-dell-eni-e-messa-del-vescovo-ai-blocchi.html.
Così “Visione di Oggi” (dal quale è tratta la foto di copertina), con dettagli sui contenuti:
“Il Vescovo fa messa dai blocchi. Scende in strada tra i lavoratori Mons. Rosario Gisana e celebra con tanti preti di parrocchia una Santa Messa di sostegno agli operai in presidio permanente ormai da tre giorni nei pressi del centro direzionale Asi.”
Visione di Oggi, riporta un passo del Vescovo durante la messa: “Il Signore converta noi e converta i politici affinché possano dare gli interessi di un’intera città. Vogliamo invocare il Signore affinché aiuti ad essere risolutivi con sapienza. Ma anche noi dobbiamo essere seri: chiedere ad altre ditte il lavoro non va bene, bisogna sostenere il territorio. Non bisogna puntare il dito, mentre lo facciamo chiediamoci in cosa dobbiamo cambiare noi.”
Articolo su :http://www.visionedioggi.it/index.php/2016/01/22/il-vescovo-fa-messa-dai-blocchi-dio-converta-i-politici-ma-cambiamo-anche-noi/
“Accento News” propone una visione più ampia, riportando notizie più dettagliate sulla vertenza e il contenuto amaramente ironico dei manifesti a “lutto”:
“Ci si aspettava una svolta della vertenza Gela, dal presidente della Regione Rosario Crocetta, invece il vertice che si è tenuto ieri a Palermo è stata una delusione sia per i lavoratori, che per i sindacati. A questi il governatore ha detto di non avere nessun potere decisionale sia sulla riconversione che sugli ammortizzatori e che tutto dipendeva dal ministero dello Sviluppo economico. Così oggi la città è stata tappezzata da manifesti funebri, dedicati alla signora raffineria Eni, appartenente a Renzi, che all’età di 53 anni lascia la città. “Ne danno il triste annuncio annuncio i saldatori, tubisti, elettricisti, radiologi, gruisti, apparecchiatori, ecc. (Grazie Rosario Crocetta)”.
“Le parole sono accompagnate – continia Accento News – da una vignetta rappresentante il cane a sei zampe, che fugge dalla città con una valigia piena di soldi lasciando una città che arde, e da cui rimarranno solo le ceneri. Una città rimasta in ginocchio, dopo la firma dell’accordo con Eni. È un dato di fatto che la società petrolchimica trascinava un’intera economia gelese. E la protesta continua, e continuano a essere presidiate le via di accesso alla città. Ma questa non è la voce solo i lavoratori, ma anche delle imprese, delle famiglie, degli artigiani, dei commercianti, tutti chiedono un intervento da parte del Governo. “La città rischia di diventare un paesino”, questo è il parere unanime dei gelesi. E la città in questi giorni è ancora più vuota.”
Articolo su: http://www.accentonews.it/attualita/item/4756-la-signora-raffineria-eni-di-matteo-renzi-di-anni-53-lascia-la-citta-manifesti-funebri-per-la-citta-di-gela#sthash.R6jkZfaz.dpuf
Ieri, nella pagina Facebook, il sindaco di Gela Domenico Messinese, recentemente sulla cronaca politica per le divisioni all’interno del M5S, aveva postato “Sindaci dell’hinterland ed organizzazioni sindacali compatti nella battaglia per salvare l’economia #vertenzagela” e anche “Ecco il documento appena sottoscritto. Uniti ce la possiamo fare! Uniti ce la dobbiamo fare! #vertenzagela”, con la lettera dei sindaci del comprensorio (nella foto). E, stamattina, “Al Ministero dello Sviluppo Economico. Sulle garanzie occupazionali non si può transigere!”, informando che l’incontro con il governo nazionale è ancora in corso.