di Gabriele Bonafede
Dopo le gaffe nella serata di Capodanno, la Rai torna nella bufera per un’altra panella servita in TV. Protagonista della friggitoria non poteva essere che uno che va al secolo come Carlo Panella. Con parole “filosofiche” che lasciano di stucco:
“Dietro Colonia c’è la dinamica del branco, un gruppo di maschi ubriachi, testosterone, che fanno le porcate che facevano i maschi in Sicilia e che forse fanno ancora in Sicilia”. La frase ha ormai fatto il giro del web, per lo meno in Italia e soprattutto in Sicilia.
Basta questa frase per capire quanto sia facile scivolare nel razzismo quando si commentano i fatti di Colonia.
Sarebbe ora di capire che il razzismo è la peggiore risposta all’inciviltà e a determinati comportamenti “islamici” e non “islamici”. La nuova panella-Rai forse è stato un bene, per capire finalmente che anti-islamismo ed islamismo estremo remano nella stessa direzione. Quella, appunto, del razzismo e della prevaricazione. Quella che ha un fine comune: l’autoritarismo, la negazione dei diritti umani, la violenza verbale, l’attacco ai valori di democrazia e al rispetto della donna e dell’individuo, l’attacco a determinati gruppi di persone. Cose che portano sempre frutti velenosi: scontri pseudo-religiosi, guerre, distruzione.
Il “caso Panella” è stato riportato da tutti i media ed ha già suscitato proteste. Qui non si tratta dell’eventuale “suscettibilità” dei siciliani. La frase è universalmente odiosa e pericolosa, basta traslarla in varie forme e riscrivere la panella calda calda con diversi “protagonisti” a secondo dell’angolo visuale, sempre razzista, di chi la potrebbe dire:
“Dietro Colonia c’è la dinamica del branco, un gruppo di maschi ubriachi, testosterone, che fanno le porcate che facevano i maschi in Italia e che forse fanno ancora in Italia”. Magari detta da qualche “filosofo” dell’Europa settentrionale.
Oppure:
“Dietro Colonia c’è la dinamica del branco, un gruppo di maschi ubriachi, testosterone, che fanno le porcate che facevano i maschi in Germania e che forse fanno ancora in Germania”. Magari detta da chi non vede la Germania di buon grado.
E così via, contro popoli, etnie, gruppi, appartenenze religiose, persone, animali, alberi, cose.
D’altronde, con questa frase, Panella richiama attenzione e si fa una grande pubblicità. E la fa anche ai panellari. I pane e panelle andranno a ruba a Palermo, se non altro per celebrare questa pagliacciata. Scivolosa e pericolosa, se non la si legge per quello che è: razzismo. Una cosa che, purtroppo, va molto di moda in un mondo che somiglia sempre più a quello del 1933.
La peggiore sconfitta di chi non è razzista o islamista estremo è infatti quella di comportarsi come tale. Quando l’Europa diventerà di nuovo in maggioranza razzista sarà l’islamismo estremo ad avere vinto. E saranno dolori.
Perché l’Europa civile vinca, sono i valori di democrazia e rispetto dell’uomo e della donna che devono entrare nel mondo islamico, e non viceversa. Se neghiamo noi stessi questi valori abbiamo perso una battaglia civile prima ancora d’averla combattuta.
Riflessione corretta