di Gabriele Bonafede
L’Etna torna a far parlare di se. Le eruzioni del dicembre 2015 sono state straordinarie per intensità e spettacolarità, con colonne di gas e cenere alte diversi chilometri e foto mozzafiato circolate in tutto il mondo. Inoltre, si sono susseguite a ritmo serrato nella prima settimana di dicembre 2015 facendo parlare di “evento storico”.
Un incontro importante spiegherà di più sui fatti noti e meno noti dell’Etna, grazie a Boris Behncke, vulcanologo dell’IGNV di Catania, che ci parlerà della situazione, delle possibili evoluzioni e soprattutto del rapporto tra Etna e popolazione, nel quadro della protezione dell’ambiente naturale.
L’evento sarà, ovviamente, vicino al grande vulcano siciliano conosciuto in tutto il mondo e precisamente ad Acireale. Un vulcano che Behncke ama chiamare al femminile: Vulcanessa, anziché vulcano. Precisamente: “Signora Vulcanessa Etna”.
E spiega perché: “Chiamo l’Etna femminile perché ha troppi elementi che a me danno l’idea di “femmina”, fra cui i tantissimi coni sui fianchi, i “bebè di mamma Etna”. Sono state molte persone locali che mi hanno sempre parlato della signora, muntagna, mamma…”
L’incontro di Acireale è “Un nuovo viaggio nel mondo dell’Etna e degli Etnei di oggi.”, il 29 gennaio ad Acireale, Villa Belvedere 18.30. Da non perdere anche perché “Sarà un evento particolare” come annuncia lo stesso Behncke. Le frasi di richiamo del video di presentazione sono eloquenti: “Etna 2016 tra cenere e rifiuti” e poi “…ma è anche il vulcano più bello del mondo e noi lo trattiamo come una discarica”.
Così il vulcanologo d’origine tedesca sui contenuti dell’incontro: “Parlerò molto dei problemi connessi alla cenere (anzi, alla non rimozione della stessa), fra cui potenzialmente gravi problemi per la salute e quindi un appello fortissimo ad occuparsene subito. Da ora in poi, in maniera intelligente e non con le solite ammugghiate (palliativi) come l’utilizzo di soffiatori per semplicemente spostare la cenere da un luogo all’altro, generando ancora più di quella polvere sottile che è il problema maggiore per la salute. Certamente si farà qualche cenno sulla recente attività delle Salinelle di Paternò.”
Già alcuni giorni fa, Behncke aveva reso pubbliche sui social una serie di foto del suo archivio, commentandole così: “Nei miei archivi fotografici dell’era pre-digitale, quando facevo diapositive, ho trovato questo fotomosaico spettacolare del fianco occidentale dell’Etna, che mostra le colate della Bocca Nuova di ottobre 1999, che avevano tagliato la pista forestale altomontana vicino a Monte Nunziata (all’estrema sinistra). L’attività eruttiva stava continuando alla Bocca Nuova (in alto a destra); 29 ottobre 1999.”
E anche: “Un altro panorama gigantesco basato sulle mie vecchie diapositive, nato grazie alla digitalizzazione delle diapositive e l’utilizzo di un software per “cucire” le singole immagini … ecco l’Etna vista dal margine dei Monti Iblei a sud, guardando attraverso la Piana di Catania. Le foto sono dell’11 febbraio 2000, durante l’intervallo di quiete fra due parossismi al Cratere di Sud-Est (il prossimo parossismo sarebbe arrivato poche ore dopo, all’ora della cena).”
Oltre a una foto più recente: “L'”Alpenglühen” dell’Etna all’alba dell’8 gennai 2016, visto da casa a Tremestieri Etneo.”
Intanto, il comunicato più recente dell’INGV di Catania così riassume l’attività recente del vulcano dopo l’attività eruttiva della prima settimana di dicembre:
“Dopo l’intensa attività eruttiva nella prima decade di dicembre 2015 alla Voragine, Bocca Nuova e al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC), il protagonista per diversi giorni è stato il Cratere di Nord-Est (NEC). Nella notte del 9-10 dicembre, si è osservata a più riprese una modesta attività stromboliana dal medesimo cratere, con ricaduta di bombe incandescenti sul fianco esterno del suo cono, ed abbondante emissione di cenere vulcanica. Nei giorni successivi, si è osservata una graduale diminuzione dell’emissione di cenere dal NEC. Nel tardo pomeriggio del 13 dicembre è avvenuta una serie di emissioni di cenere dal NSEC, che sono cessate dopo alcune ore; infine la Voragine è stata sede di due brevi emissioni di cenere nella giornata del 18 dicembre. Dal pomeriggio del 18 fino al mattino del 28 dicembre, non si è osservata alcuna attività eruttiva sull’Etna.”
“Una nuova serie di emissioni di cenere è iniziata alle ore 10:00 UTC (=ore locali -1) del 28 dicembre dalla bocca eruttiva posta sull’alto fianco orientale del NSEC (vedi l’immagine a sinistra, registrata dalla telecamera di sorveglianza visiva sulla Montagnola, EMOV). Queste emissioni sono cessate nel pomeriggio dello stesso giorno, però durante i giorni successivi si sono osservate piccole e sporadiche esplosioni dalla medesima bocca eruttiva sul fianco orientale del NSEC.”
Il link dell’INGV di Catania: http://www.ct.ingv.it/it/
In copertina una stupenda foto di Marco Restivo.