di Gabriele Bonafede
Una vittoria impressionante. Striminzito 1 – 0 contro l’ultimissima in classifica, ma che vale molto. Perché maturata da una squadra che se ha una qualità è quella di saper soffrire. Contro tutto e tutti.
Innanzitutto contro il proprio pubblico. Un pubblico che, a torto, non l’ha mai sostenuta finendo per riversare sulla squadra antiche e nuove ruggini con il presidente. Eppure è una squadra che merita sostegno, perché ha una grande qualità: sa soffrire e vincere anche quando meriterebbe di perdere per il gioco espresso in campo. E questo nel calcio conta. Con la vittoria sul Verona sono cinque le vittorie per 1 – 0, minime nel risultato e nel gioco, ma maturate sapendo soffrire gli attacchi avversari, grazie soprattutto a un portiere e capitano che merita la nazionale: Stefano Sorrentino.
Forse, non a caso, il Palermo di quest’anno ha un curioso record: ha fatto metà dei propri punti fuori casa. Una cosa che, a memoria, non è mai successa, semmai il contrario. Molti punti in casa e pochi fuori, di solito. Invece, adesso ha realizzato 10 dei 21 punti lontano dal Barbera. Un motivo ci sarà.
Poi ha vinto contro il pubblico di Verona che, in questa occasione, è doloroso dirlo vista la rivalità, ha dato lezioni a quello di Palermo. Un tifo da prima in classifica per una squadra ultimissima e ormai virtualmente retrocessa. Che non ha vinto nemmeno una partita in tutto il girone d’andata. Non oso immaginare cosa sarebbe successo a Palermo in questa situazione.
Non ultimo, contro il Verona stesso. Soprattutto contro l’Hellas-Verona. Una squadra che non ha mai mollato, fino all’ultimo respiro. Meritando di vincere anche se ha poi perso. Che ha messo tutto, a tratti anche grande qualità, in una partita che, anche se vinta, non poteva dire molto in una stagione già compromessa. Chapeau.
Se non in questa partita, sicuramente in altre il Palermo ha anche giocato contro terne arbitrali distratte. Comunque anche oggi ci sono stati episodi strani, come Djurdjevic preso a calcioni un paio di volte in due minuti, e nessuna sanzione fischiata da un Banti oggi meno disattento che in altre occasioni.
Il Palermo ha anche vinto contro se stesso. Contro le distrazioni e le amnesie difensive che sono venute fuori tante volte in questa stagione. Sbagliando e poi recuperando con salvataggi “à la catastrophe” come si dice in Francia, intraducibile in italiano ma visibile in area rosanero. In questo, Sorrentino è stato semplicemente immenso, per grande sfortuna del Verona.
Infine, e questo è forse il capitolo che segnerà il futuro prossimo, ha giocato contro il proprio allenatore. Come in una partita “autogestita”. Nessun abbraccio con il tecnico al momento del gol, nessuno scambio di sguardi. Da un lato lui, dall’altro la squadra. Senza comunicazione alcuna, dopo i recenti trascorsi di spogliatoio. D’altronde le parole di Sorrentino a fine partita sono eloquenti, come la foto sui festeggiamenti: “Ballardini non ci ha rivolto una parola prima, durante e dopo la partita.”
Va detto che il Palermo di quest’anno ha vinto forse anche contro qualcun altro e qualcosa d’altro. Ma è meglio fermarsi qui.
Una squadra come questa, che riesce a vincere anche contro tutto, merita d’essere vista e sostenuta. Aldilà delle opinioni sula sua intrinseca qualità.
In copertina, il Palermo festeggia a Verona mentre l’allenatore Ballardini, solo, non guarda. Foto tratta da http://www.zimbio.com/ e la pagina FB PALERMO CALCIOMERCATO 24 H SU 24.