di Gabriele Bonafede
Da quando l’Unione Europea è nata, grazie alla lungimiranza dei padri fondatori come Monnet e De Gasperi, i nostri valori di libertà, uguaglianza tra i generi, tolleranza, libertà, democrazia sono avanzati. Hanno ottenuto incredibili successi, non solo nel continente europeo.
Nella stessa Europa decine di dittature sono state abbattute. Basti pensare che ancora negli anni ’70 molti Paesi europei, ma anche nell’America Latina, erano retti da dittature e oggi non lo sono più.
In Europa, sono state sconfitte dittature efferate in un numero impressionante di nazioni. Liberando dal giogo dell’autocrazia, quasi sempre giunte militari liberticide e sanguinarie, i seguenti Paesi: Spagna, Grecia, Portogallo, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Germania dell’Est, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Slovenia, Romania, Bulgaria, Serbia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Albania, Cipro, Ucraina, Georgia, Armenia.
Si tratta di più di venti Paesi per un totale di oltre 150 milioni di persone che oggi possono votare, parlare liberamente, scegliere i propri governanti, discutere delle proprie leggi, promuovere sviluppo dal basso, rispettare le diversità di etnia e genere, commerciare e produrre liberamente, fare impresa, fare cultura, fare satira, conoscersi, incontrarsi. Persino litigare liberamente su ogni tema, che sia pubblico o privato.
In breve, negli ultimi sessant’anni, con alti e bassi, con luci e ombre, i valori europei occidentali sono andati comunque avanti. Non solo, la democrazia è stata esportata. Ed è un successo non solo a scala continentale, ma anche mondiale. Grandi Paesi dell’America latina hanno sconfitto le dittature e sono oggi retti da democrazie: Brasile, Argentina, Cile su tutti. Persino in Tunisia oggi vanno a vivere liberamente molti pensionati italiani. Una cosa inimmaginabile fino a pochi anni fa.
Oggi però i valori europei sono sotto assedio. E lo sono da attacchi esterni e interni. Dittature esterne che spesso usano la religione per i propri fini di dominio, attaccano i nostri valori pur essendone attratti in milioni di persone.
Movimenti e partiti che negano questi valori pur di fare voti, cavalcano sulle delusioni portate da difficoltà economiche e frustrazioni personali per individuare quale “nemico” i valori essenziali delle democrazie europee. Una strategia non nuova, che fece soccombere nella dittatura e nella guerra mondiale tutto il continente nei tragici anni ’30 del secolo scorso.
Con l’affacciarsi di idee democratiche anche in Paesi dove i ruoli tra religione e stato non sono ancora divisi, le minacce sono cresciute, agendo come un cancro nelle nostre società. Un cancro che può essere debellato solo individuando i veri agenti patogeni: la negazione dei valori europei.
Laddove l’Europa riuscirà a rispondere con i propri anticorpi, che sono appunto i propri valori, essa riuscirà a sopravvivere agli attacchi delle nuove-vecchie idee di dominio antidemocratico e dittatoriale, che usino o meno pericolosi estremismi religiosi per affermarsi.
In copertina, Jean Monnet, uno dei padri fondatori dell’Unione Europea. Foto tratta da Wikipedia.
Condivido l’allarme che Bonafede, intelligentemente, rilancia con questa riflessione. L’Europa, con tutti i suoi difetti, che laicamente dobbiamo riconoscere, ha soprattutto garantito la pace, un miracolo se riflettiamo sulla storia del nostro continente. Ma l’Europa ha anche garantito stabilità anche in questo tempo presente in cui le fibrillazioni cui è sottoposta a seguito della mondializzazione in sua assenza avrebbero determinato esiti assolutamente imprevedibili. Difendere l’Europa è difendere la libertà e, con tutto il rispetto per le altre culture, difendere la civiltà per eccellenza.
D’accordo, ma il signor Gabriele Bonafede non indica da dove vengono i pericoli, e come stopparli.
Non parla soprattutto dell’invasione in atto che nei prossimi decenni, continuando con questi numeri, cancellerà la civiltà europea per imporre il ritorno al medioevo