di Salvo Pistoia
Napoli con le sue infinite sfumature tendenti al percorso della vitalità, dell’energia della contaminazione. Tempi precari per chi crede di proporsi con canzoni, ancor più se lo fai con un progetto ben chiaro. Lello Savonardo cantautore e sociologo allo stesso tempo, confeziona un album che parla alle nuove generazioni, senza dimenticare la vecchia, menzionando l’enorme tesoro artistico che la sua città possiede ed emana.
Quanto influenza ha il sociologo verso il cantautore e viceversa?
Difficile distinguere le due anime. Sono una persona curiosa, che non possiede verità da trasmettere, bensì dubbi da condividere. Quanto comunico ai miei studenti, è la curiosità scoprire, indagare, attraverso i territori della conoscenza, osservando la realtà da diverse angolazioni. La musica permette di arrivare al centro delle emozioni. Le mie due anime e passioni, convivono in questa ricerca costante.
Queste canzoni dedicate alla generazione delle pulsazioni, hanno un rimpianto per la beat generation?
Negli anni 60, beat esprimeva ribellione, battito, ritmo. In quegli anni la beat generation comunicava mediante mass media, e le culture di massa, creando nuovi linguaggi veicolati dai media tradizionali. Oggi Bit è connessione, condivisione, partecipazione.
Edoardo Bennato, Ciccio Merolla, Almamegretta, tra gli ospiti di questo album. Come sei riuscito a coinvolgerli?
Ho scelto di coinvolgere nel progetto i miei amici musicisti. L’album è un’opera collettiva. Sono cresciuto ascoltando Edoardo Bennato, con il quale, da tempo, ho stabilito un’intesa e un’amicizia profonda.
Il tuo rapporto con Napoli?
La mia città è ricca di contraddizioni, ma anche di fermenti artistici e culturali, dove si mischiano tradizione e innovazione, ed è facile trovare un vortice di emozioni, cui non si può prescindere.
I ricordi dei movimenti che Napoli aveva?
Ascoltavo il Napule’s power. Un’onda con protagonisti quali Pino Daniele, Edoardo Bennato, Nuova Compagnia di Canto Popolare, Napoli Centrale, Enzo Avitabile. La mia formazione deve molto allo scenario artistico e culturale partenopeo in cui sono cresciuto.
Oggi si esprime con i vari Rocco Hunt, Clementino, Almamegretta e altri…. Il luogo ideale dove ascoltare le tue canzoni?
Amo ascoltare musica ad alto volume. Penso che Bit Generation sia un album da ascoltare a tutto volume in auto, a casa, ma anche in cuffia.
Il luogo dove le suonerai?
Sto pianificando il Bit Generation party, dove la mia SBand, si arricchirà del set di Danilo Vigorito, un DJ che curerà la versione dub del disco. Ipotizzo che, oltre luoghi consacrati dell’ascolto acustico, si possa suonare in luoghi dove si possa anche ballare.