di Giovanni Rosciglione
Avevo otto anni e mio fratello quattro quando, essendo a Roma, i miei ci portarono a vedere le celebrazioni del Giubileo del 1950 indetto da Pio XII, il Principe Pacelli.
Quel Papa, nel discorso ai fedeli, dopo l’apertura della Porta Santa, così si esprimeva: “Le valve di bronzo, che abbiamo testé benedette, lodano con accento commovente le magnificenze della misericordia di Colui, che è venuto a cercare ciò che si era perduto (cfr. Matth. 18, II). La misericordia del Signore non si è stancata e il suo braccio non è divenuto troppo corto per salvare (cfr. Is. 59, 1). Nessuno è escluso dalle sue promesse, né dalla soavità delle sue consolazioni: «Bonus est Dominus … animae quaerenti illum» (Thr. 5, 25).” http://www.papapioxii.it/lanno-santo-1950/le-parole-di-pio-xii-sul-giubileo/
Le “valve di bronzo”, così Pacelli definiva le ante della porta di San Pietro. Voglio sottolineare l’aristocratico ed obsoleto termine per fare anche capire quanto vicino quel Papa fosse al suo popolo di fedeli e al loro linguaggio.
Ricordo che mi obbligarono a salire la “scala santa” in ginocchio e ho ancora negli occhi le piccole teche di cristallo fissate nei gradini, che evidenziavano e proteggevano quelle macchie scure del legno spacciate per il sangue di Cristo.
Ma quello che non potrò più dimenticare fu quando, dentro l’immensa basilica di San Giovanni, in una fila di migliaia di persone, arrivai finalmente davanti ad un prezioso confessionale per ricevere – come mi aveva detto la mamma – la grazia della “INDULGENZA PLENARIA”.
Dentro il confessionale c’era un sacerdote seduto con in mano una bacchetta di legno lunga circa tre metri, che, oscillando, veniva posata sulla testa dei fedeli peccatori: un colpetto e via! Non avevi più peccati, eri puro come un angelo senza neanche il dazio di una imbarazzante confessione!
Rimasi deluso, anche se, purtroppo, non avevo allora alcun peccato da farmi abbuonare …
Oggi non so cosa ha inventato Bergoglio come sistema assolutorio veloce nella Misericordia del 2015. Non escludo che ci sia una APP da scaricare (peccato free) al costo di cinque euro da versare sul conto IOR.
Come spero che ci siano ancora nerborute bacchette di legno pesante, con le quali assolvere peccatori di rango del tipo di Francesca Immacolata Chaouqui, Vallejo Balda e il festante Bertone.
Non bisogna esagerare con l’indulgenza!