di Gabriele Bonafede
Giorno della verità per le elezioni regionali in Francia che hanno visto una spettacolare avanzata del partito xenofobo e autarchico di Marine Le Pen. Il secondo turno si profila, a parere dei sondaggi, in bilico.
L’affluenza è molto alta e questo è un punto a svantaggio dei lepenisti, perché fa intuire una mobilitazione degli elettori per fermare il FN con i socialisti che voterebbero per i candidati repubblicani laddove le speranze di un’affermazione del PS sono troppo basse.
Nella regione Nord-Pas de Calais-Picardie, dove la candidata del FN è proprio la Le Pen, i sondaggi pubblicati fino a ieri danno in vantaggio Xavier Bertrand, candidato repubblicano adesso sostenuto anche dai socialisti, con un 53% contro il 47% per la Le Pen.
Nella regione Ile-de-France, la regione di Parigi, il testa a testa è tra la candidata repubblicana Valérie Pécresse e il candidato socialista Claude Bartolone, ambedue al 41-42%, mentre Wallerand de Saint Just del FN sarebbe solo al 17-18%. Bartolene beneficerebbe qui della mobilitazione degli elettori di estrema sinistra e verdi.
Nella regione “PACA” (Provence-Cote-d’Azur, per intenderci la regione di Marsiglia e Nizza) dove la candidata del FN Marechal-Le Pen aveva registrato un forte successo al primo turno, i sondaggi darebbero in testa l’avversario repubblicano, Christian Estrosi al 52-54%. Anche qui si registra una forte mobilitazione della sinistra moderata per fermare il passo alla Le Pen.
Altra regione in bilico è l’Alsazia-Lorena, con il candidato repubblicano Philippe Richert al 42-43% contro un 41% di Florian Philippot (FN). I socialisti sostengono i repubblicani in questa regione.
Nella regione Midi-Pyrénées-Languedoc-Roussillon (il Sud), la socialista Carole Delga sarebbe in largo vantaggio con il 43% dei voti grazie al sostegno della sinistra estrema e dei verdi. Il candidato del FN (al 32% nei sondaggi) e quello repubblicano (22%) sarebbero molto indietro. La Delga era arrivata solo seconda al primo turno.
In Normandia ci sarebbe un testa a testa tra socialisti e repubblicani, ambedue al 36% dei voti, mentre il FN sarebbe tagliato fuori con il 28%.
In bilico la regione Auvergne-Rodano (con Lione quale città più importante) con Laurent Wauquiez dei repubblicani in leggero vantaggio (38% a 37%) sul socialista Jean-Jack Queyranne, e con il FN indietro al 25%. In questa regione, un consigliere municipale del FN, Antoine Rechagneux è stato sospeso dal suo partito per aver chiamato i propri elettori a votare per il candidato repubblicano. Segno, questo, che tra repubblicani di centro-destra e il FN non c’è molto dialogo.
Di contro nell’Ovest, dove i candidati socialisti sono in grande vantaggio, ci sono accordi tra socialisti e sinistra. In particolare in Aquitania-Limousin-Poitou-Charentes Alain Rousset del PS (arrivato con il 30% in testa al primo turno) beneficerebbe del 6-7% della sinistra e sarebbe quindi largamente in testa. In Centro-Loira stesso accordo della sinistra moderata con la sinistra estrema e dunque sostanziale vantaggio sui candidati dei repubblicani e del FN.
Se i sondaggi avessero ragione, cosa per la quale i dubbi sono molto alti visti i margini di errore, la ridotta attendibilità e il testa a testa in molte regioni, il FN non vincerebbe in nessuna regione nonostante la forte avanzata in voti e percentuali.