Questi i verdetti delle elezioni regionali in Francia, cariche di significato, non solo per la strage di Parigi e la conseguente crescita del FN, ma anche per la tenuta del sistema democratico nei confronti di idee xenofobe, autarchiche e liberticide.
La destra repubblicana francese vince in sette regioni: Ile-de-France, Nord-Pas-de-Calais-Picardie, Provence-Alpes-Côte d’Azur, Alsace-Champagne-Ardenne-Lorraine, Auvergne-Rhône-Alpes, Normandie et Pays de la Loire. Ma c’è da dire che in tre di queste regioni si tratta di una vittoria della destra solo grazie ai voti del centrosinistra per sbarrare la strada al FN. La vittoria più significativa i repubblicani di Sarkozy la ottengono in Ile-de-France, la regione di Parigi, in un testa a testa all’ultima manciata di voti contro i socialisti, e con il FN molto più indietro.
La sinistra moderata si aggiudica cinque regioni: Bretagna, Aquitania-Limousin-Poitou-Charentes, Languedoc-Roussillon-Midi-Pyrénées, Centre-Val de Loire et Bourgogne-Franche-Comté. Anche qui, il sostegno della sinistra estrema è stato fondamentale perché alcune, se non tutte e cinque, siano governate dal centro sinistra. In Corsica vince una invece una lista regionalista.
Madame Le Pen, vittoriosa al primo turno, va completamente in bianco al secondo. Il FN non governa in nessuna regione francese.
La sconfitta più grave per la Le Pen è nel Nord-Pas-de-Calais-Picardie dove era lei stessa la candidata e dove il risultato finale è stati pessimo perdendo per con il 43% dei voti contro il 57%, e quindi una differenza di ben 14 punti percentuali.