Mercoledì 9 dicembre alle 17.30 nella sede del Centro Sperimentale di Cinematografia – Sede Sicilia, ai Cantieri culturali alla Zisa, sarà presentato “Al centro del cinema”, un film documentario che celebra gli 80 anni del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, realizzato da cinque tra studenti e neodiplomati della scuola: il messinese Gianandrea Caruso, Chiara Dainese, Davide Minotti, Bernardo Pellegrini e Maria Tilli.
Alle 18.30 seguirà una masterclass di Caterina D’Amico dal titolo “Insegnare il Cinema”. Dialoga con la Preside della Scuola Nazionale di Cinema, il regista Roberto Andò, Direttore Didattico C.S.C.- Sicilia.
“Al Centro del Cinema” racconta ottant’anni di vita e attività del Centro Sperimentale di Cinematografia attraverso gli occhi di coloro che nel corso del tempo sono passati per le sue aule. Dal Fascismo alla Seconda Guerra Mondiale, dal ‘miracolo economico’ alla contestazione, dagli anni ’80 a oggi, il documentario ripercorre, attraverso l’uso esclusivo di materiali di repertorio degli Archivi della Cineteca Nazionale e dell’Istituto Luce, il rinnovarsi del costume e dell’immaginario del Paese. Stagione dopo stagione, attraverso le testimonianze e le opere di coloro che hanno frequentato il Centro Sperimentale, il film rappresenta l’avvicendarsi delle forme estetiche e sociali che per quasi un secolo hanno animato il dibattito culturale Italiano.
“Nel rivedere decine e decine di ore di materiali girati dagli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia nel corso di quasi un secolo – spiegano gli autori – ci è risultata chiara la corrispondenza di queste immagini con il momento storico e il clima culturale del loro tempo. Le immagini che avevamo davanti erano in grado di raccontare non solo la storia del nostro cinema, ma anche quella del nostro Paese.
Il CSC si è trovato spesso coinvolto nei fatti, anche “avventurosi”, della storia del Novecento, ogni volta relazionandosi con essi in modo complesso. Nel corso di questi decenni, a più riprese, la sua stessa sopravvivenza è stata messa in discussione.
Noi abbiamo cercato di immaginare il CSC come il personaggio di un romanzo storico, la cui vita viene sconvolta dall’impatto con gli eventi del mondo, che spesso finiscono per rivoluzionarne nel profondo l’identità. Una cosa tuttavia emerge chiara: la scuola, nella sua storia, è riuscita ad accogliere e far incontrare giovani da tutto il mondo che continuano a condividere il desiderio di fare cinema.”