di Pasquale Hamel
La prosa di Marcello Benfante, elegante e accurata, scorre per rivelarci, in un piccolo volume di elegante formato, la storia di una passione che ha accomunato molti di coloro, ed io sono fra questi, che si sono lasciati alle spalle l’orizzonte del mezzo secolo. “L’autobiografia del lettore da giovane”, titolo accattivante di sapore poco mediterraneo, è infatti il racconto dell’incontro di un giovane, di una generazione che, nonostante tutto, ha coltivato il “vizio” della curiosità intellettuale, con la pagina scritta.
La lettura, il cui percorso difficile ma entusiasmante si avvia dalla scoperta del significato del segno impresso sulla carta, esperienza irripetibile in un tempo in cui la civiltà dell’immagine sembra travolgere ogni altro mezzo di comunicazione, ha infatti alimentato i nostri sogni, ci ha fatto uscire dalla gabbia del “noi stessi” per consentirci di vagare oltre lo spazio asfittico del vissuto quotidiano alla scoperta della complessità del mondo.
Una narrazione, questa di Benfante, e non meraviglierebbe qualora lo fosse, che sfugge a quei forti coinvolgimenti emotivi che sensibilizzano il narratore di storie delle quali egli stesso sia diretto protagonista e che si svolge invece in modo quasi distaccato segnando garbatamente tappa dopo tappa, dall’amore per il fumetto alle prime storie in formato ridotto (peraltro queste ultime insoddisfacenti) fino alla conquista della grande letteratura; un percorso di sedimentazione culturale intenso e predisposto a dare grandi frutti.
Sì, perché ciascuna di queste tappe, come ci informa l’autore, non viene vissuta come un risultato da archiviare, per cui c’è il tempo della lettura meno impegnata e il tempo della lettura più impegnata, ciascuno rigorosamente separato dall’altro, ma come copresenze di esperienze sempre attuali. Dunque, la magia del segno che si scopre racconto, che si scopre strumento di informazione e di riflessione, anche emozionale, ma anche, ed è soprattutto nelle pagine dedicate ai fumetti che se ne parla, , ce lo rivela senza pudori, come vera e propria esperienza estetica. E’ anche questo un passaggio non trascurabile che vogliamo segnalare dell’approccio di Benfante alla pagina scritta.
Marcello Benfante, “Autobiografia del lettore da giovane” Plumelia editore, Palermo, 2015