In “Echi della lunga distanza” del regista e narratore iracheno Yousif Latif Jaralla
Giovedì 3 dicembre alle ore 17:00 in scena al Teatro Biondo di Palermo Echi della lunga distanza del regista e narratore iracheno Yousif Latif Jaralla.
Lo spettacolo Echi della lunga distanza del regista e narratore iracheno Yousif Latif Jaralla, interpretato dai giovani migranti che seguono i corsi di italiano presso la “Scuola di lingua italiana per stranieri” dell’Università di Palermo, inaugurerà, giovedì 3 dicembre alle 17.00 al Teatro Biondo di Palermo, l’anno accademico del “Dottorato in studi letterari, filologico-linguistici e storico culturali” del “Dipartimento di Scienze Umanistiche. L’impianto scenico della rappresentazione è di Gaetano Cipolla.L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti.
Lo spettacolo racconta le storie vere di Ama Isele, Khalifa Mohammed, Kirolos Kamel Zaher Bebawy, Amadou Kante, Saikou Omar Sonko, Rosemary Aiyobalor, Joy Amadin, Lamin Sawo, Shoag Miah, Ahmed Koyes, Peter Yousef Zaher Bibawi e Sadikur Rahman: ragazze e ragazzi che hanno attraversato il Mediterraneo per sfuggire alla guerra, alle persecuzioni, alla fame e che, giunti a Palermo, hanno potuto partecipare ai laboratori di lettura, traduzione e movimento Letture dopo lo sbarco.
Una performance multimediale a più voci, accompagnata dal violoncello di Riccardo Palumbo e dalla elaborazione video delle foto di Antonio Gervasi. Un puzzle di storie autentiche in una successione di voci e immagini che lascia senza fiato. C’è il sogno di una ragazza di aprire in Italia un negozio tutto suo, così da poter portare in Europa anche la madre, lasciata al di là delle coste libiche. Ma c’è anche il ricordo drammatico di una traversata di otto giorni trascorsi ad urlare «perché si sperava che dietro quel buio e dietro quel nulla in tumulto, ci fosse qualcuno». E poi il ricordo doloroso di un uomo che urlava disperato mentre, impotente, guardava annegare due donne.
Echi della lunga distanza è teatro-verità, in cui gli attori sono i protagonisti reali delle storie narrate, quasi tutti minori stranieri non accompagnati, giunti sulle coste siciliane dalle loro terre di origine in fuga da guerre e povertà.
“L’Africa salirà sul palco – spiega il regista Jaralla – per accompagnare gli spettatori in un viaggio nei paesi di provenienza dei nostri giovani attori, che sono i veri protagonisti delle storie. Le narrazioni saranno esclusivamente nella lingua madre dei ragazzi: bangla, walof, bini, francese, jola, inglese, una composizione vocale che ci restituisce paesaggi e sonorità di terre lontane, di tanti popoli, ma soprattutto ci offre di prima mano le emozioni di viaggi della speranza e della sopravvivenza intrapresi da donne e da ragazzi. Molti di essi non sono arrivati e le loro storie ce le hanno riportate i compagni di viaggio sopravvissuti”.
Ad arricchire il percorso narrativo contribuiranno le foto di Antonio Gervasi e le musiche Riccardo Palumbo.
Dopo lo spettacolo seguiranno gli interventi di Tullio Telmon, linguista e dialettologo, e Franco Lorenzoni, maestro che ha fondato la Casa-laboratorio di Cenci, un centro di sperimentazione educativa e di ricerca sui temi ecologici, scientifici, interculturali e di inclusione.
I due ospiti introdurranno la consegna al professore Giovanni Ruffino, decano della Scuola di Linguistica Italiana dell’Università di Palermo e presidente del Centro di Studi filologici e linguistici siciliani, della medaglia di “Benemerito dell’Ateneo di Palermo”.
Nel corso della manifestazione saranno consegnati gli attestati Cils (Certificazione di Italiano come lingua straniera) alle donne migranti del progetto “Fei – I saperi dell’inclusione”, che hanno superato brillantemente l’esame dopo aver seguito i corsi di lingua e cultura italiana di ItaStra. Attestati anche per i minori da tempo inseriti nei processi di inclusione linguistica della Scuola. Alla comunità che accoglie i giovani migranti saranno consegnati 25 computer messi a disposizione da Unicredit. Infine, la manifestazione si concluderà con un intervento musicale di Francesco Giunta.