di Gabriele Bonafede
Si è detto molto su Oriana Fallaci in questi giorni difficili e turbolenti. Lo spettacolo di Maria Rosaria Omaggio, venerdì 20 novembre al Teatro Lelio, è stata una rivisitazione a tutto tondo su ciò che ha detto, e non una semplice e parziale rilettura della sua opera.
Oriana Fallaci fu una grande giornalista che ha detto e realizzato molte cose e l’interpretazione della Omaggio è stata una occasione per capire meglio. Anche in una prospettiva critica su opinioni della Fallaci in temi oggi in prima pagina su tutti i giornali.
Non solo cosa ha veramente detto, ma anche chi è stata e come ha letto la seconda parte del secolo scorso una giornalista, una scrittrice, una donna, un personaggio forte e conteso. Tutto questo reso possibile dall’interpretazione di Maria Rosaria Omaggio, ospitata in unica serata da un coraggioso Teatro situato nel ventre popolare della Palermo ottocentesca a due passi da Villa Malfitano. E presentata con sapienza teatrale, estrema dolcezza, garbo e fermezza da Giuditta Lelio a un pubblico avido di conoscere e di riconoscere, assetato di domande e di risposte come solo la Fallaci sapeva dare.
Chi si aspettava che l’attrice romana, d’origini toscane come il suo personaggio, indugiasse unicamente negli scritti più controversi non è stato solo deluso: ne è uscito emozionato, sbalordito, stordito, ricucito. La Omaggio dipinge Oriana Fallaci persino nel suo intimo, ne dipinge innanzitutto la donna, per essere più precisi la vita: dalle parole ai fatti, dal senso al pensiero. “Le parole di Oriana”, accompagnate dal vivo con l’andare tenero e potente di Cristiana Pegoraro al pianoforte appena tronata da New York, portano sulla scena la complessità della grande giornalista in maniera approfondita, in una selezione di scritti e di fatti della sua vita di rara comprensione e interezza.
Sullo sfondo, tra due donne che dialogano con voce e musica, il video di Carlo Fatigoni e Vincenzo Oliva ci riporta alla storia, quella con la S maiuscola, che non è solo storia da libri di testo, ma storia del vissuto, storia della nostra vita. Indubbiamente, Oriana Fallaci fu profetica, di un’amara profezia alla quale non sappiamo dare risposte, e ne discutiamo con acerbo dolore.
Oriana parlò al figlio mai nato, si tolse il velo davanti a Khomeini, andò, presente, fino ai confini del mondo: dal Vietnam alla polvere lunare. Intervistò il potere e l’anti-potere, commosse e scosse il mondo intero e oltre.
Visibilmente aiutata dalla sorprendente somiglianza fisica e vocale, Maria Rosaria Omaggio rende concreta un’esperienza di vita unica e straordinaria, come unica e straordinaria è la vita di ognuno di noi. E questa è la migliore risposta a terrorismo e dittature che vorrebbero negare questa vita, questa civiltà, questa libertà.
Articolo pubblicato anche su “Il quotidiano di Palermo” https://ilquotidianodipalermo.wordpress.com/2015/11/21/cosa-ha-veramente-detto-oriana-fallaci-al-teatro-lelio-lo-spettacolo-della-omaggio/